E BRAVA LA NOSTRA MINISTRA DEGLI ESTERI, FEDERICA MOGHERINI: PER ACCREDITARSI AGLI OCCHI DEGLI USA NON STA ESITANDO A GETTARE L’ITALIA NELLA GUERRA IN IRAQ. CON L’OCCASIONE FACCIAMO GUADAGNARE UN PO’ DI SOLDI AI PRODUTTORI DI ARMI AMERICANI E NOSTRANI. E NOI CITTADINI PAGHIAMO!
In Iraq, ai tempi antecedenti l’attacco che gli Stati Uniti ha,no sferrato per impadronirsi del petrolio, il terrorismo, più o meno fanatico o più o meno religioso, non esisteva. Il dittatore Saddam Hussein, buon amico degli Usa contro l’Iran, era capace di tenere quel Paese sotto stretto controllo poliziesco. Il regime di Saddam aveva un unico pregio: era rigorosamente laico e gli estremisti islamici non avevano spazio culturale e non riuscivano a coltivare alcuna influenza né ideologica, né religiosa.
Un bel giorno, però, il segretario di Stato Usa, Colin Powell, si presentò davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con una fialetta di antrace per dimostrare che Saddam Hussein aveva un intero arsenale di armi chimiche di distruzione di massa. Per questa ragione era opportuno che l’Onu autorizzasse un intervento militare internazionale per distruggere quegli arsenali. In questa operazione Colin Powell venne tenacemente sostenuto dall’altro geniale statista europeo di nome Tony Blair. Due menti eccelse.
Mentivano entrambi, sapendo di mentire, ma il gioco dell’operazione petrolio iracheno valeva la candela.
Mai nessuno si pose la domanda: come potesse Colin Powell essere in possesso della fialetta di antrace iracheno? Questo arcano non lo ha mai spiegato nessuno, né si sarebbe potuto certificarne la provenienza, atteso che di arsenali di armi chimiche di distruzione di massa in Iraq non ne furono mai trovati. Niente niente che quella fialetta di antrace provenisse dagli arsenali americani che a suo tempo furono forniti a Saddam Hussein proprio da loro nella guerra Iraq/l’Iran?
A guerra ultimata – lo ripetiamo – di arsenali e di armi chimiche non fu mai trovata traccia, ma i regimi fantoccio insediati successivamente l’unica cosa certa che hanno provocato è stato il terrorismo religioso. Oggi questo terrorismo si chiama Isis, un’organizzazione di stampo islamista che mette tutti contro tutti: sciiti contro sunniti e sunniti contro curdi e curdi contro sciiti. Tutte le etnie e le varietà religiose in guerra tra di loro.
Visto il fallimento conseguente al loro intervento in Iraq, gli Stati Uniti di Barak Obama, a differenza di quanto fatto dal predecessore, George Bush junior, prevedono d’intervenire con i bombardamenti da parte degli aerei senza pilota, i droni, aerei telecomandati mediante strumentazione satellitare come quella installata a Niscemi, in Sicilia: il Muos.
Da qui la domanda: come può difendersi dall’attacco di questi strumenti diabolici chi non dispone di mezzi di difesa adeguati?
La nostra ministra degli Esteri, Federica Mogherini – forse per accreditarsi come espressione della più autentica interprete della cultura imperialista occidentale e sperare così di potere avere i titoli giusti per aspirare alla carica di Alto rappresentante della politica estera europea – dice: Armiamo i Curdi.
Brava! Ma con quali soldi visto che il nostro Paese è in bolletta e sta tagliando di tutto e di più, continua a sterilizzare le pensioni, taglieggia i piccoli risparmiatori tassando le piccole rendite finanziarie, riducendo i trasferimenti ai Comuni con conseguente riduzione dei servizi ai cittadini, privatizzando larga parte dei risparmi postali dei pensionati che alimentano la Cassa Depositi e Prestiti, rendendo il Paese sempre più povero?
Ecco, la Mogherini ha trovato la ricetta buona per alimentare il mercato delle armi di produzione americana e italiana. Una vergogna!
E il capo del governo, Matteo Renzi, che della ministra Mogherini è grande sostenitore, che cosa ne pensa? Ed il macro economista israeliano, Yoran Gotgeld, grande consulente economico del presidente del Consiglio, quali suggerimenti intende dare al suo dante causa per reperire le risorse finanziarie necessarie per armare i Curdi?
Ecco, ci piacerebbe che le soluzioni finanziarie a sostegno dell’operazione di armamento dei Curdi contro i ribelli dell’Isis fossero discusse in Parlamento per capire chi deve pagare il conto delle sortite della ministra Federica Mogherini.
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