Il Muos delle Hawai e quello di Niscemi, Prof Zucchetti: “Due casi diversi”

LI’ LE ANTENNE SONO PUNTATE VERSO L’ALTO.  IN SICILIA LE ONDE ELETTROMAGNETICHE FINISCONO SULLE NOSTRE TESTE

Mentre i giornalisti italiani ringraziano gli Usa per il viaggio alle Hawai, con reportage ‘tranquilizzanti’, abbiamo chiesto ad un esperto, il Professor Massimo Zucchetti, quali analogie e quali differenze ci sono tra il Muos delle isole americane e quello di Niscemi. Ecco cosa ci ha detto:

“La prima cosa da dire è che il Muos è in funzione da troppo poco tempo e quindi non fa testo. Mi spiego: le parabole hawaiane possono anche essere uguali a quelle niscemesi o anche alle altre americane o australiane, ma non può esserci alcun effetto visibile al momento, dato che è in funzione da pochissimo tempo e non sono riscontrabili gli effetti che ci preoccupano, quelli “a lungo termine” appunto.

“Le parabole hawaiane – spiega il Prof Zucchetti – hanno il vantaggio enorme di essere inserite in una nazione che ha dei limiti di legge, per quanto riguarda le onde elettromagnetiche, che sono cento volte più permissivi di quelli italiani e questo perché la legge americana non tutela la popolazione proprio da questi effetti a lungo termine ritardati. Quindi sebbene non conosca i dati può anche essere che le parabole hawaiane, dal punto di vista del rispetto dei limiti relativi alle onde elettromagnetiche, possano restare entro i limiti della legislazione americana. Inoltre le parabole hawaiane sono state sicuramente ottenute e sono state altrettanto sicuramente installate con una procedura che ha seguito quelle che sono le restrizioni della legge americana, cosa che nel nostro caso non è avvenuta”.

“Suppongo – aggiunge – che gli Stati Uniti abbiano fatto, in questo caso, tutte le cose regolari, ovverosia una valutazione di impatto ambientale, un modello di previsione, quello che manca e che ancora oggi rimarco in una mia intervista a Repubblica che è appena stata pubblicata. Quel modello previsionale che ci permetta di sapere qual è l’impatto ambientale a livello di onde elettromagnetiche del MUOS, nella zona di campo vicino che vuol dire 67 chilometri dalle parabole, così come previsto dalle norme CEI”.

“Pur essendo le Hawaii un bellissimo posto – dice sempre il professor Zucchetti – nel quale sono sicuro che i giornalisti avranno fatto un bellissimo tour, le parabole delle Hawaii sono inserite all’interno di una base militare. Non in una semplice stazione radio e quindi questo ci fa immaginare come sia stato preso in considerazione un impatto ambientale relativo ad una base militare, diverso certamente da quello che bisogna tenere in considerazione per inserire una struttura come il Muos, all’interno di una sughereta, oltretutto sito di interesse comunitario (SIC)”.

“Sono sicuro – precisa – che nelle Hawaii, essendoci tutta una serie di zone sottoposte a vincolo naturale, ad esempio quelle vulcaniche dei vari parchi nazionali hawaiani che sono stupendi, il governo statunitense ha, giustamente, provveduto a non piazzarci un installazione ‘bellica’. Quindi, evviva le parabole hawiane se fanno piacere agli statunitensi!”.

“Il nostro caso, sfortunatamente – aggiunge Zucchetti – è del tutto diverso ed ha veramente poco significato andarle a visitare perché quello che ho detto adesso, lo dico senza essere mai andato là, ho solo consultato un po’ di letteratura, i giornalisti avrebbero potuto, tranquillamente, fare lo stesso senza bisogno di andare là, perché quanto hanno fatto è stato solo confermare che le Hawaii sono un bellissimo posto dove poter fare turismo, godendo dell’ospitalità del governo americano”.

“Per quanto riguarda i dettagli tecnici – sottolinea l’esperto – sappiamo che le parabole hawaiane puntano verso l’alto, mentre le nostre no, hanno un alzo molto basso ed altre cose. Tra l’altro, le parabole hawaiane, nel progetto che è stato depositato, hanno una potenza di 1600 watt ed hanno un alzo rivolto a 180° verso l’alto e non verso il basso come le nostre”.

“Certamente anche questi dati devono essere tenuti in considerazione – conclude Zucchetti – e, comunque, sicuramente le stazioni Muos possono essere costruite al di la delle obiezioni che si possono avere in campo militare etico e pacifista: possono essere costruite nel rispetto dei vincoli ambientali, cosa che può essere stata fatta nelle Hawaii, in Virginia e in Australia, ma che, di sicuro, non è stato fatta in Sicilia”. 

Daniela Giuffrida

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