Il ciclone Bebbe Grillo sbaraglia i partiti politici tradizionali. Sarà il suo dono di fare un po’ sbarazzino, saranno gli argomenti che affronta in modo sempre convincente. Sarà anche che la gente è stata della vecchia politica. Fatto sta che il Movimento a 5 Stelle, nelle ultime ore, è schizzato all’8 per cento. A riportare la notizia è il quotidiano on line Affaritaliani.it.
“Una rivelazione assolutamente attendibile targata Swg”, si legge sul noto quotidiano on line. “Il Movimento a 5 Stelle ruba voti a tutti – spiega ad Affaritaliani.it Roberto Weber, presidente dell’istituto triestino – . Ad essere penalizzati in questo momento sono soprattutto la Lega Nord e l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Ma ripercussioni ci sono anche sui principali partiti, Pdl e Pd”.
Insomma, a pochi giorni dal voto per le elezioni amministrative il Movimento di Beppe Grillo spopola. In tutta l’Italia. Gli esperti in sondaggi dicono che l’avanzata sembra irresistibile. Ed intergenerazionale. Nel senso che riguarda i giovani, ma anche i meno giovani. E i pensionati. Difficile, sempre secondo i sondaggisti, capire dove il Movimento a 5 Stelle potrà arrivare.
“Nell’ultima settimana – si legge sempre su Affaritaliani.it – il Movimento di Grillo ha guadagnato un altro punto percentuale. Verso un’affermzione? “Il risultato – si legge sempre nel quotidiano – dipende dalle altre forze politiche. Il Movimento a 5 Stelle sta facendo benissimo campagna elettorale ed è la vera novità del panorama politico italiano”.
Il partito-Movimento messo su da Grillo “è una forza nazionale, spalmata su tutto il Paese. Non è un movimento territoriale. E’ soltanto leggermente più debole al Sud e nelle Isole, ma anch in queste aree le potenzialità di crescita e di espansione sono enormi”.
Come si può notare, le analisi degli esperti lo danno un po’ più debole al Sud. Anche se, a dir la verità, a giudicare ovviamente da quello che si è visto domenica a Palermo, non sembra poi così debole. Se è vero che Piazza Croci era stracolma. Certo, bisognerà vedere quanto il seguito che ha avuto in termini di spettatori si tradurrà in voti.
Però c’è un ‘però’. In Sicilia sta crollando, a causa di una crisi finanziaria che riguarda un po’ tutti i Comuni, il sistema delle clientele legate alle promesse di ‘posti’ nel bacino del precariato. C’è ancora chi va dietro a certi candidati che promettono ‘posti’ di lavoro precari. Ma molti elettori – soprattutto giovani – non ci credono più.
Tutto questo potrebbe provocare un aumento della disaffezione verso le urne. Se il Movimento di Grillo, che anche in Sicilia è in crescita, riuscirà ad intercettare una parte, anche non eccessivamente consistente, del voto di protesta, potrebbe essere la vera rivelazione di questa tornata di elezioni amministrative.
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