IN BASE A QUESTO TRATTATO MISTERIOSO, DEL QUALE SI SA POCO O NULLA, L’ARMA DEI CARABINIERI VERREBBE ASSORBITA DALLA POLIZIA DI STATO CHE DIVENTEREBBE “POLIZIA LOCALE”. LA NUOVA ‘MILIZIA’ POTRA’ SCORRAZZARE NEL NOSTRO TERRITORIO SENZA DOVER RENDERE CONTO A NESSUNO. POTRA’ FORMARE ESERCITI DI UN PAESE STRANIERO E SVOLGERE AZIONI DI POLIZIA DI UN PAESE AL DI LA’ DELL’OCEANO. MA LA DEMOCRAZIA, IN ITALIA, CHE FINE HA FATTO?
Una delle abitudini che si sta ormai diffondendo e che dovrebbe spaventare più di ogni altra cosa gli italiani e, più in generale, i cittadini di tutto il mondo, è la consuetudine di subire le decisioni prese da altri senza neanche saperlo.
Lo ha dimostrato la decisione di Napolitano di conferire lincarico di capo del governo a Mario Monti, lo ha confermato la decisione di conferire il mandato di capo del governo a Enrico Letta, lo ha ripetuto il mandato di capo del governo a Matteo Renzi (con laggravante che in questo caso non è nemmeno un parlamentare).
Da diversi anni, ormai, si è diffusa labitudine, in Italia, di prendere decisioni senza che queste vengano valutate e discusse dal Parlamento (legittimo o incostituzionale che sia, come quello attuale). Ma non basta, le scelte del governo (nel migliore dei casi forzatamente approvate con il ricorso alla fiducia) solo raramente vengono rese note ai cittadini o diffuse, come invece sarebbe necessario fare, attraverso i media. Senza contare che in diversi casi si è arrivati alleccesso di adottare norme e leggi anche quando queste non avrebbero potuto essere emesse (tanto che sono state revocate o modificate nel giro di pochi mesi).
A volte, però, anche quando le leggi sono state approvate dal Parlamento si è pensato bene che fosse meglio diffondere meno possibile i contenuti di quello che finirà per influenzare la vita degli italiani per molti decenni o forse per secoli. Così si è parlato poco del Fiscal Compat, sottoscritto da un Governo tecnico che non avrebbe dovuto occuparsi di tali decisioni e ratificato da un Parlamento eletto con un metodo incostituzionale.
Ma se il Parlamento non era legittimamente demandato a governare lItalia e gli italiani che valore hanno le sue decisioni? E che valore avrebbero a livello internazionale gli impegni presi? La risposta sembrerebbe naturale e, invece, (chissà perché) nessuno di quelli che risiede ingiustamente in Parlamento se lo domanda. E, ancora peggio, nessuno ne parla.
Come nel caso di Eurogendfor. Nel 2007, lItalia o meglio chi gestiva senza averne il diritto il nostro Paese, ha sottoscritto, a Velsen, in Olanda, un accordo con Spagna, Francia, Olanda e Portogallo, per la creazione di un corpo internazionale di forze armate. Qualcuno si chiederà che necessità cera di creare un nuovo corpo armato dato che lItalia fa già parte della Nato, dellONU e ha sottoscritto con i Paesi dellUE (che dispongono collettivamente di un potenziale bellico che è quasi il doppio di quello degli USA) accordi ben precisi sulla difesa del territorio.
Nessuno, né in Parlamento né tra i cittadini, si chiese che motivo avesse creare un nuovo esercito (perché di questo si tratta e di nientaltro) tanto più che questo non nasceva sotto legida dellUnione Europea (che si era appena dotata non di uno, ma di una mezza dozzina di corpi armati con diversi fini), ma era solo un accordo di pochi, anzi pochissimi Paesi. Tanto più il nuovo esercito aveva caratteristiche quanto mai singolari.
Sulla carta il nuovo corpo armato dovrebbe servire per intervenire, sotto l’egida della NATO, dell’ONU, dell’UE, in aree di crisi. Strano, visto che tutti i Paesi aderenti allEurogendfor aderiscono già sia alla Nato che allONU e sono membri dellUE. Strano visto tutte le nazioni hanno già partecipato e partecipano tuttora a missioni e ordinamenti delle tre organizzazioni.
Ma la cosa più strana (e forse per questo la decisione non è stata resa pubblica più di tanto) è il modo in cui il nuovo esercito è autorizzato ad operare. Primo fra tutti la sua assoluta autonomia: gli insediamenti, i beni e gli archivi del nuovo esercito, in base a quanto sancito dagli articoli 21 e 22 del Trattato, sono inviolabili; allo stesso modo le sue comunicazioni non sono intercettabili per nessun motivo (articolo 23).
Ma più si scorre il trattato, più alcuni articoli destano (o avrebbero dovuto destare agli occhi di chi lo ha approvato) sorpresa: in base allarticolo 28 Eurogendfor non è tenuta ad indennizzare i danni eventualmente arrecati alle proprietà e alle persone e i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei Paesi ospitanti (articolo 29).
A leggere i vari articoli del Trattato, un brivido attraversa la pelle. Possibile che qualcuno (anche fosse un esemplare di HOMO POLITICUS) abbia potuto approvare la creazione di una simile macchina da guerra inarrestabile?
A leggere il Trattato appare evidente quale sia stato, probabilmente, il motivo che ha fatto sì che molti Paesi europei si siano rifiutati fino ad ora di far parte di Eurogendfor. Nemmeno i più liberali accordi internazionali interforze sono mai giunti a prevedere un simile libertà dazione. Neanche la CIA dispone di tanto potere (infatti è costretta per fare il lavoro sporco di agenzie satellite).
Se a tranciare il cavo della funivia del Cermis che provocò decine di morti non fosse stato il caccia statunitense, ma un veicolo del nuovo corpo armato, lItalia non avrebbe neanche potuto arrestare o denunciare i piloti. E il tutto in palese e stridente violazione delle più elementari norme del diritto internazionale.
La parte delle forze italiane delegate a entrare a far parte di Eurogendfor è lArma dei Carabinieri (che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a Polizia locale di secondo livello). Dimenticando che solo pochi mesi fa i Carabinieri sono stati incaricati di essere il quarto corpo delle Forze armate italiane
Una delle cose più strane è che non solo è stato creato un esercito armato di tutto punto senza che ce ne fosse alcun motivo, non solo chi lo ha fatto non aveva alcun diritto di farlo e nessun motivo valido, non solo così facendo ha impoverito le forze armate italiane e le ha private di uomini e mezzi che sono passati sotto un controllo esterno, ma non è ancora ben chiaro (secondo alcuni neanche ai parlamentari che hanno approvato la legge) a cosa ciò dovesse servire.
Sì, perché, di fatto, dalla data di costituzione le sole missioni fatte da Eurogendfor sarebbero state tre.
La missione EUFOR “Althea” in Bosnia Herzegovina dove lIPU costituita con contributi nazionali, ma sotto la guida e la gestione di EUROGENDFOR, avrebbe avuto come scopo quello di ristabilire la sicurezza (SASE) sul territorio.
La missione MINUSTAH ad Haiti nel 2010, sotto legida del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il mantenimento dellordine pubblico.
E, infine, la realizzazione di azioni addestrative e di consulenza in Afganistan nellambito della missione ISAF della NATO.
Quindi, riepilogando, il nostro Paese ha ceduto parte del proprio esercito (tranne le spese, quelle sono rimaste interamente a carico dei cittadini italiani) ad un esercito che non è comandato dal Parlamento italiano, che può fare quello che vuole sul nostro territorio senza dover rendere conto a nessuno, e che fino ad oggi è servito a curare la sicurezza di un Paese straniero (che non fa parte delle Nazioni aderenti al nuovo corpo armato), a formare gli eserciti di un Paese straniero e a svolgere azioni di polizia in un Paese al di là delloceano.
Il tutto senza che nessuno si chiedesse (dopo che il Parlamento aveva approvato allunanimità, con 442 voti a favore e un astenuto ) quali potrebbero essere gli interessi reali che stanno dietro tutto ciò.
E senza che nessuno si domandasse quali potrebbero essere le conseguenze della cessione del comando di parte del nostro esercito a soggetti che in nessun caso sono eletti o nominati dal popolo, dal momento che EUROGENDFOR è gestito dal Comitato Interdipartimentale di Alto Livello (Comité InterMInistériel de haut Niveau – CIMIN) che (in base allarticolo 7 del Trattato costitutivo) è costituito da un rappresentante del Ministero Affari Esteri, dal rappresentante del Ministero della Difesa o del Ministero degli Interni e dal Comandante Generale o dal Direttore Generale delle rispettive forze di gendarmeria.
Quindi, in altre parole, da nessuno mai eletto dal popolo democraticamente o nominato sulla base di concorsi o valutazioni oggettive. Ebbene saranno questi che potranno fare ciò che vogliono con il nostro (anzi, scusate, loro dato che ormai non sarà più tale) esercito
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