Il Ministro “orango”: bufera su Calderoli. La rete vuole la sua testa

“Le battute di Calderoli contro la ministra Kyenge (“sembra un orango”) sono la spia di una sub cultura razzista per troppo tempo accettata o derubricata a “eccessi verbali. Nelle sue parole, come sempre, traspare l’odio per la ministra Kyenge, che ha il doppio torto di essere donna e di non avere la pelle bianca. Questa spirale va ora stroncata. Ci auguriamo che già alla prossima seduta del Senato sia posta la richiesta di far dimettere questo signore, quantomeno dalla carica di vicepresidente del Senato e che siano disertate le sedute da lui eventualmente presiedute”.

Con queste parole, due internauti, Stefano Corradino e Beppe Giulietti, hanno lanciato “una raccolta di firme sul sito Change.org per chiedere le dimissioni di Roberto Calderoli, esponente della Lega Nord ed attuale vice presidente del Senato: “Invieremo al presidente Grasso le firme già raccolte per chiedere al Parlamento Europeo le dimissioni di Borghezio, protagonista di analoghe imprese, petizione vittoriosa con oltre 130mila firme. Il parlamento europeo ha duramente censurato quelle parole e Borghezio è stato messo alla porta dal gruppo. Non vi è ragione alcuna perché l’Italia non faccia lo stesso, anzi di piu'”.

La petizione per le dimissioni di Calderoli, cui potete aderire qui, ha già raggiunto 40mila firme. 

Indubbiamente indifendibile. Anche se merita una riflessione la dichiarazione di Matteo Salvini, suo compare di partito.  Il segretario lombardo del Carroccio se la prende con la manifestazione di solidarietà del Presidente della Repubblica alla Ministro congolese del Governo Letta: “Napolitano – ha scritto Salvini su Facebook – si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori? Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio”.  In effetti….

Redazione

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