La nostra sensazione è che il Governo nazionale stia sottovalutando la questione Muos. A Roma pensano che il pronunciamento dellIstituto superiore della sanità, che ha dichiarato compatibile le antenne satellitari americane di Niscemi con la salute dei siciliani, possa convincere oltre 5 milioni di siciliani asciropparsi le onde elettromagnetiche. Non è così. NellIsola si sta preparando una rivolta sociale che a Roma nemmeno immaginano.
Migliaia e migliaia di persone, in Sicilia, hanno, come si dice in lingua latina i coglioni gonfi. In questo scenario, le dichiarazioni superficiali e arroganti del Ministro siciliano, Giampiero DAlia (Udc) – che invece di occuparsi dello sfascio della pubblica amministrazione si occupa di cose che non conosce – gettano benzina sul fuoco.
Anche a livello politico si profila uno scontro durissimo. A testimoniarlo ci sono già le dichiarazioni di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle.
DAlia – afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, il siciliano Riccardo Nuti – è indegno di rappresentare lItalia e i siciliani, che meriterebbero di avere al Governo gente che facesse veramente i loro interessi e non che gli rema contro a favore degli americani.
A Nuti non va giù lalbagia del Ministro DAlia, che, sprezzante delle lotte di migliaia e migliaia di siciliani che, da mesi lottano contro il Muos, ha liquidato la vicenda definendola una telenovela.
DAlia – prosegue il siciliano Nuti – dal suo comodo e vellutato osservatorio romano liquida come una semplice telenovela una vicenda che sicuramente sarà lunga, ma che della fiction, purtroppo, non ha nulla. Siamo infatti di fronte ad una terribile, amara realtà, che sta avvelenando il presente di unintera comunità e ipotecandone pesantemente il futuro. Da un Ministro siciliano ci saremmo aspettati una difesa a spada tratta dei legittimi interessi dei minuscoli isolani, soli a combattere contro il Golia a stelle e strisce. DAlia, invece, si genuflette agli americani in virtù delle superiori relazioni bilaterali con gli Stati Uniti che – afferma – non possono essere in nessun caso compromesse.
E opportuno ricordare – conclude Nuti – che il Ministro D’Alia con queste affermazioni tradisce anche la pronuncia unanime avvenuta all’Ars, allineandosi all’atteggiamento del suo Governo che tratta il Parlamento come una segreteria.
Molto critico pure il presidente della Commissione Ambiente, il Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, che da tempo assieme a tutto il Movimento conduce una complicatissima guerra contro il Muos.
Autorevoli relazioni scientifiche, sentenze giudiziarie, audizioni tecniche parlamentari e, soprattutto, una volontà popolare unanime – afferma Trizzino – hanno tutte lo stesso orientamento: il Muos fa male ai siciliani e alla Sicilia e non deve essere fatto. Tutto ciò però non basta per il ministro D’Alia che, dopo una sola relazione a favore, chiede la ripresa dei lavori per l’impianto satellitare. D’Alia lo venga a dire ai siciliani che vuole costruire il Muos. Lo venga a dire alle mamme di Niscemi e ai loro figli. Abbia il coraggio di guardarli in faccia mentre fa queste affermazioni.
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