Il Milan fuori dai giochi

Il derby milanese ha praticamente escluso dalla lotta per lo scudetto il Milan (sotto, a destra, foto tratta da radiotime.it). Non solo i 12 punti sono un’enormità ma i rossoneri quest’anno sembrano davvero poca cosa. Forse il club di via Turati contava sulla generale crisi del calcio italiano per vivacchiare un altro anno. O forse pensava a Guardiola e cercava una buona scusa per liberarsi del povero Allegri senza troppo penare. O magari, chissà, davvero credeva che Cassano, Seedorf, Thiago Silva eccetera potessero veramente essere sostituiti senza troppi problemi. Forse loro sì ma Ibrahimovic no. Lo zingaro svedese ha segnato altri due gol nel big match contro il Marsiglia nel campionato francese e visto da lontano è sempre più gigantesco.

Anche se oggi la sponda nerazzurra sorride, pure da quelle parti c’è poco da stare allegri (con la minuscola). I nerazzurri hanno vinto il derby e sono rimasti a 4 punti dalla coppia di testa, ma non sembrano molto attrezzati per un campionato di vertice, solo una certa mediocrità generale li tiene a galla. In gol dopo tre minuti e in dieci per tutto il secondo tempo sono stati assaliti da questo medicore Milan di questi tempi azzardando qualche sporadico contrattacco.

A galla ci rimane anche la Roma di Zeman, che trova un po’ di pace grazie ad una vittoria non troppo convincente sull’Atalanta. Il primo tempo dei giallorossi è stato quasi imbarazzante e per una volta devono ringraziare Stekelenburg se non sono andati sotto. Ma a Roma c’è maretta, Zeman ha usato il pugno di ferro contro due pezzi da 90 come De Rossi e Osvaldo e se per l’oriundo tutto sommato non è un problema, l’esclusione dell’erede di Totti nel cuore dei romanisti potrebbe creare scenari inaspettati.

Certo è che De Rossi (foto a sinistra, tratta da romah24.it) non deve essere semplicissimo da gestire, l’anno scorso riuscì a farsi spedire in tribuna anche da Luis Enrique, ma ha sempre giurato amore eterno alla Roma, arrivando a rifiutare il bel mucchietto di euri che volentieri gli avrebbero dato gli sceicchi di Manchester.

Juve e Napoli con l’identico punteggio rimangono in testa e si preparano al big match, che arriverà subito dopo la pausa per la nazionale. Prandelli ha richiamato Criscito rimane il mistero della disparità di trattamento tra il giocatore dello Zenith di San Pietroburgo e Bonucci, giocatore della Juventus: il primo mandato a casa il secondo in finale contro la Spagna.

Jovetic consente alla Fiorentina di liquidare il Bologna e insieme al Catania, implacabile al Cibali, e alla Roma, si assesta al quinto posto.

In coda colpaccio del Cagliari a Torino e Palermo che nonostante il pareggio di Genova, rimane nei guai.

Campionato che si trascina stancamente, niente da vedere con i fuochi d’artificio spagnoli, di cui potete leggere accanto.

 

 

 

 

Roberto Salerno

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