Il gruppo M5S all’Ars all’assalto di Patrizia Monterosso.

IL MOVIMENTO 5 STELLE HA PRONTA UNA MOZIONE PER MANDARE A CASA IL SEGRETARIO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CHE IL GOVERNATORE CROCETTA SI VORREBBE TENERE NONOSTANTE LA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI

La condanna della Corte dei Conti è stata pesante: oltre un milione e 200 mila euro da restituire alla Pubblica Amministrazione regionale. Ma nonostante questo, il governatore Rosario Crocetta non sembra avere alcuna intenzione di mandare a casa Patrizia Monterosso, segretario generale della presidenza della Regione. Da qui la mossa del gruppo parlamentare a Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle, che ha pronta una mozione per ‘sbarellare’ la Monterosso dalla più alta carica burocratica dell’Amministrazione regionale.

Inquadrata dal punto di Crocetta, alla fine il presidente ha ragione. Anzi, hanno ragione lui e il senatore Giuseppe Lumia, che oggi è il referente politico della dottoressa Monterosso. ‘Professionisti dell’Antimafia’ entrambi, Crocetta e Lumia trovano assolutamente fuori luogo che qualcuno si permetta di mettere in discussione ciò che fanno.

La dottoressa Monterosso è stata condannata dalla Corte dei Conti? E allora? Non è che è protetta da Forza Italia o dall’Udc (come una volta…)? E’ protetta da Lumia e Crocetta. Insomma…

Ma il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle torna, forse anche per smentire chi dice che, alla fine, i grillini dell’Ars sono sempre a favore del Governo Crocetta, punta il dito contro il vertice dell’amministrazione regionale: e questa volta lo fa con tanto di atto parlamentare: una mozione che mira ad impegnare l’esecutivo Crocetta “a rimuovere dall’incarico il segretario generale della Regione, condannata dalla Corte dei Conti, seppur in primo grado, per danno erariale, in seguito ad integrazioni finanziarie illegittime agli enti di formazione professionale”.

Ma non c’è solo la questione degli extra-budget “immotivati” ad animare l’azione dei deputati Cinquestelle dell’Ars. I parlamentari del Movimento fanno leva su un’altra indagine avviata in precedenza dalla Corte dei Conti sulle nomine dei dirigenti esterni alla Regione, fatte senza prima aver verificato se tali posti potessero essere occupati dal personale interno alla stessa amministrazione. Un fatto che ha portato per la prima volta nella storia della Regione siciliana ad affidare la più alta carica amministrativa regionale ad un esterno.

“La sentenza della Corte dei Conti – afferma il deputato Giorgio Ciaccio – è il sigillo sull’inopportunità etica di tenere sul gradino più alto dell’ammnistrazione una persona, il cui comportamento sulla questione extrabudget è stato pesantemente giudicato dai magistrati contabili, fino ad arrivare ad definirlo “espressione di intollerabile leggerezza e negligenza funzionale in tutte le fasi del procedimento di integrazione”.

“La mozione – prosegue Ciaccio – è un atto dovuto nei confronti dei siciliani. Se il presidente finora ha fatto orecchie da mercante ai nostri appelli, vedremo se continuerà a farlo di fronte ad un atto parlamentare”.

“Altro che rivoluzionario – aggiunge la deputata Angela Foti – Crocetta si rivela sempre più ‘conservatore’. Come nei precedenti esecutivi, al fianco degli illustri predecessori del governatore, Cuffaro e Lombardo, la Monterosso continua a ricoprire il ruolo più importante senza essere entrata per concorso, senza che si sia rilevato quali altri dirigenti interni avessero le qualifiche. Quanto ai meriti acquisiti sul campo, la recente condanna la dice lunga su quanto la insostituibile/intoccabile professionista abbia servito la Regione. Non ci sono più i presupposti per difendere questa forzatura, che ci costa circa 300 mila euro l’anno. Il cambiamento non può prescindere dalla pulizia che il presidente finora non ha voluto o potuto fare”.

Redazione

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