Il grigio & il ‘rosa’ della sanità siciliana

MA QUANTE NE COMBINANO QUESTI COMMISSARI STRAORDINARI. SOPRATTUTTO A PALERMO E NELLA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO! VUOI VEDERE CHE TUTTA QUESTA SCENEGGIATA DEI QUIZ PER I NUOVI DIRETTORI GENERALI FINIRA’ IN UNA PIOGGIA DI RICORSI PER ‘PROMUOVERE’ A VITA GLI STESSI COMMISSARI STRAORDINARI?

di Sallustio II

Che la Sanità in Sicilia sia ammalata non lo scopriamo ora. Che la malattia è ‘Humanatas-mente’ cronica è pure un dato di fatto incontrovertibile. C’è solo da augurarsi che il Governo Crocetta-Borsellino non diminuisca i posti letto per gli ammalati cronici. Nel qual caso, si può sempre ricorrere alla sanità privata, cui magari andranno ad aumentarsi quei posti letto.

Sull’Humanitas abbiamo doviziosamente scritto e rimaniamo in attesa di eventi. Nel frattempo, tremano alcune poltrone dirigenziali di piazza Ottavio Ziino.

Ma l’Humanitas, ancorché centro specializzato per acuzie, non è il solo caso di malattia cronica. Abbiamo denunciato prima, e torniamo a farlo, la vicenda, a nostro avviso ancor più grave, delle selezioni per la nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie.

E’ recente la pubblicazione dell’elenco dei settanta candidati, cosiddetti adeguati, che hanno superato gli originali test predisposti dall’ineffabile Commissione all’uopo nominata dall’assessore alla Salute. Più che ad una farsa, noi pensiamo ad una frittata…

Infatti, pur non volendo ora sindacare la regolarità dell’operato di siffatta Commissione in ordine alla valutazione delle risposte date dai candidati chiamati a fine agosto presso il Cefpas di Caltanissetta, ci chiediamo se è regolare che l’esito di un esame con quiz a risposta multipla elettronica venga dato dopo oltre due mesi dalla prova. E vorremmo sapere anche se è vero che sulle risposte date dai candidati vi sia stato un giudizio, perciò stesso discrezionale, da parte della stessa Commissione. Non vogliamo pensare a male…

Tra l’altro, siamo per ora più interessati alla questione dei cosiddetti curriculati. Questione sulla quale permangono gravi dubbi di violazione di legge. Dubbi che ancora non sono stati sciolti, rimaste inevase anche le diverse e circostanziate interrogazioni parlamentari presentate al riguardo.

Siamo portati a pensare che nel silenzio di questo Governo regionale cominci a maturare un grande numero di ricorsi. E, fors’anche, di denunce penali. Insomma, tante impugnative e tali da inficiare, se non bloccare, il macchinoso procedimento posto in essere per arrivare alle agognate e sbandierate nomine dei nuovi Direttori Generali. E così, tenerci ancora, e chissà per quanto tempo, gli attuali Commissari Straordinari!

Speriamo di sbagliarci. Però ci chiediamo: com’è possibile, ad esempio, superare la palese violazione di legge relativa al fatto che i criteri, meglio, gli elementi di valutazione dei curricula dei candidati non siano stati previsti nel bando di selezione e sono postumi allo stesso?

Tale smaccata illegittimità (ed è un eufemismo definirla così) ha sicuramente privilegiato i candidati che erano stati nominati Direttori Generali alla fine del 2009. Candidati privilegiati con l’inserimento diretto nell’elenco dei curriculati. Candidati che hanno fruito della sola valutazione degli ultimi dieci anni di carriera e, in particolare, degli ultimi cinque anni, stante anche che la simpatica Commissione si è inventata il criterio della diversità e varietà degli incarichi ricoperti nel quinquennio antecedente il bando di concorso.

Il colore che diamo alle malattie della Sanità siciliana è il grigio.

Grigio è infatti tutto il mondo che ruota attorno alla Sanità, dalla nomina dei primari degli ospedali agli innumerevoli e lucrosi appalti per beni e servizi. Appalti tanto cari al Presidente Crocetta per le sue mediatiche denunce.

Certo, non tutto è male. Ad esempio, siamo venuti a conoscenza di una revoca disposta da Commissario Straordinario dell’Asp di Palermo, dott. Antonino Candela, di un grosso appalto milionario per un Global Service di manutenzione impianti ed attrezzature tecnologiche, prima aggiudicato alla multinazionale Cofedil.

Pare che la motivazione della revoca consista nel fatto che il Commissario melius re perpensa abbia considerato di bandire un nuovo appalto comprensivo degli impianti che sviluppano il risparmio energetico. E così diminuire, se non azzerare, il canone del Global Service con la compensazione dei costi con i ricavi ottenuti dallo stesso risparmio energetico.

Se tale notizia risponde al vero, ci complimentiamo perché è un atto di coraggio.

Coraggio sicuramente diverso da quello che ha avuto il Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento, dott. Salvatore Messina, detto Tuccio, allorquando ha affidato (si dice senza la firma del Provveditore, dott.ssa Cinzia Schinelli) alla stessa Cofedil la manutenzione degli impianti dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, mediante estensione di un contratto in essere stipulato dalla Ausl n. 1 di Agrigento con la Cofedil per la manutenzione degli impianti degli Ospedali di Canicattì, Licata e Ribera.

Pare che la motivazione data dal Commissario Tuccio sia stata quella del cosiddetto quinto d’obbligo. Significa cioè che la legge prevede la possibilità di estendere un contratto per un nuovo servizio identico nella misura di un quinto, e non oltre, del costo sostenuto dall’Azienda per tutta la durata dello stesso contratto che viene ad estendersi.

Ora, per quanto ci è dato sapere, il contratto stipulato dalla vecchia Ausl n.1 di Agrigento con la Cofedil aveva durata novennale. Quindi con la delibera di estensione milionaria, il Commissario dott. Tuccio ha inteso utilizzare il quinto del costo del precedente contratto della Ausl rapportato a tutti i nove anni dell’originaria e diversa previsione contrattuale.

Al momento dell’estensione e della nuova stipula con la Cofedil, però, erano passati tre anni di esecuzione del contratto utilizzato. Noi non è che abbiamo tante conoscenze di diritto, ma non ci pare che quanto operato dal dott. Tuccio Messina risponda a una men che corretta applicazione della norma d’azione che lo stesso Commissario ha inteso attivare.

Pertanto, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano il nostro crociato Presidente della Regione, la Lucia, assessore alla Salute e la Procura della Repubblica di Agrigento. In ogni caso, a siffatta discutibile operazione noi diamo il solito colore grigio.

Ma la provincia di Agrigento è una terra straordinaria, ed è capace di sapere dipingere di rosa anche la Sanità. Abbiamo avuto notizia, infatti, di un avviso di garanzia inviato dalla Procura della Repubblica di Agrigento allo stesso Tuccio per una vicenda legata ad un conferimento di un super incarico dirigenziale ad una sua diretta collaboratrice. Incarico denunciato come illegittimo da un sindacalista coraggioso, e così evidenziato dalla Procura.

Ora a noi non è mai interessato il gossip. Neanche quello della bionda Loredana. Siamo invece molto interessati a conoscere e capire se alla base di un super incarico dirigenziale, a fronte di una seria e prescritta comparazione di curricula tra tutti i dirigenti interessati a ricoprire quell’incarico, contino i titoli di carriera e professionali, oppure conti altro.

Vogliamo essere convinti della legittimità dell’operato del Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento. Se così non fosse ci rimarrebbe solo un dubbio: quale colore attribuire alla vicenda?

Alla fine cambiamo: il rosa, che con la Valle dei Templi va benissimo, visto che tra un paio di mesi i mandorli saranno in fiore…

Redazione

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