IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS ACCENDE I RIFLETTORI SUGLI ENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DELLA SICILIA. “CI SONO SELEZIONI GIA’ FATTE PER I DIRETTORI CHE RIMANGONO BLOCCATE PERCHE’ SGRADITE”. ATTACCO ALL’ASSESSORE SCILABRA E ALLA SOLITA ANNA ROSA CORSELLO
Dopo mesi e mesi di silenzio e indifferenza del Governo regionale guidato da presidente Rosario Crocetta, rispetto allo stallo sulla nomina degli organi di amministrazione degli Enti regionali per il diritto allo studio, è scontro sulle nomine dei vertici dellErsu.
Sulla questione interviene Marco Falcone, capo gruppo allArs di Forza Italia.
“Sul caso degli enti regionali per il diritto allo studio – dichiara Falcone – ancora una volta registriamo un atteggiamento a due velocità da parte di un Governo che, a parole, dice di volere basare la propria azione su principi di trasparenza e meritocrazia, mentre poi, nel concreto, usa due pesi e due misure.
“In effetti – continua lesponente forzista allArs – dove il Governo intende raggiungere un obiettivo chiude un occhio o persino due, senza perdere troppo tempo sui requisiti di nomina e va avanti, lo ha già fatto nella sanità, lo continua a fare per l’Ersu di Palermo”.
Sulla strana vicenda delle mancate nomine dei direttori degli Ersu in Sicilia, nonostante siano stati proclamati oltre un anno e mezzo fa i vincitori dei relativi bandi pubblici, Falcone critica loperato dellassessore allIstruzione e alla formazione professionale, Nelli Scilabra e della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, annunciando uniniziativa allArs.
“Risulta, però, molto strano che, da un lato acceleri su alcune nomine – incalza il capogruppo azzurro – mentre invece rallenti, anzi tenti di annullare persino le selezioni effettuate con relativi vincitori, a causa del fatto che alcuni nomi non abbiano il gradimento politico, come avviene per i direttori degli Ersu di Palermo, Catania e Messina”.
“Ripresenterò un atto ispettivo in settimana – conclude Falcone – per conoscere realmente i motivi per cui il Governo o il dirigente generale della Pubblica Istruzione, malgrado sia trascorso oltre un anno, si ostinino a non dare ancora seguito ad una selezione fatta secondo criteri stabiliti a monte, quando il detto concorso è stato già concluso e nonostante vi sia stato il parere favorevole dei sindacati”.
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