Il giovane Gattopardo

PREMIATO GIOACCHINO LANZA TOMASI DAL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI

di Gabriele Bonafede

Ottanta anni tra un mese, ma ne dimostra venti di meno nel fisico e altri venti nello spirito e nella lucidità intellettuale: Gioacchino Lanza Tomasi non è solo il custode materiale e morale del grande patrimonio culturale legato al padre adottivo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore del Gattopardo, ma è musicologo palermitano di chiara fama, critico dalla penna sapiente e audace fin dagli anni ’50 presso il giornale L’Ora e costante presenza nel panorama musicale e operistico italiano e internazionale per decenni.

Gioacchino Lanza Tomasi a Riga. Foto di Olivier De Rycke

Ieri alla Storia Patria di Palermo ha ricevuto un premio, quello annuale del Forum delle Associazioni, che quest’anno fa un salto di qualità anche nel coinvolgimento di pubblico e media. Conferito negli ultimi anni a illustri personaggi come la grande Elvira Sellerio, fino a ieri le cerimonie di consegna erano state seguite da pochi e mai in un luogo pubblico.

Fin dalle prime battute nelle presentazioni si capisce che il premio ha il sapore di un “risarcimento” nei confronti di un intellettuale che ha dato tanto alla cultura e alla preservazione della memoria letteraria siciliana ma che, negli ultimi anni, è stato troppo spesso messo da parte, proprio a Palermo. Clamorosa, ad esempio, la sua assenza nel comitato per “Palermo capitale europea della cultura”. Candidatura che, non a caso, è stata bocciata severamente dall’UE, forse anche per l’enorme svista dell’amministrazione comunale nel non saper includere un personaggio che rappresenta vivamente l’episodio letterario e cinematografico palermitano-siciliano più conosciuto al mondo, ossia il Gattopardo.

Gioacchino Lanza Tomasi, ieri come in tante altre occasioni, incanta, affascina, gioca con il pubblico nel racconto delle proprie memorie, con un linguaggio confidenziale ed erudito al tempo stesso. Non si cura di tradurre dal francese le parole di Marguerite Yourcenar rivolte dalla scrittrice, in un messaggio personale, alla memoria culturale del romanzo lampedusano: chi capisce, capisce, chi no, no.

Gioacchino Lanza Tomasi e Luchino Visconti.

Affascina con un lungo monologo che parte dai ricordi dell’esperienza giornalistica giovanile e conduce agli aneddoti sul periodo di direzione del teatro di Bologna, del teatro dell’Opera di Roma e del San Carlo di Napoli, dell’orchestra della Rai, del Massimo, dell’istituto di cultura italiano a New York, passando per gli incontri con Luchino Visconti e i segreti epistolari della coppia di genitori adottivi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Alexandra Wolff von Stomersee.  Qui rivela alcuni fatti sui luoghi della coppia in Lettonia, che egli stesso ha avuto modo di vedere per la prima volta solo nel 2009 invitato da un amico palermitano residente in quegli anni a Riga.

Infine dispiega il suo monologo nella presentazione della sua più recente fatica, la pubblicazione a Londra di una nuova edizione della “Biografia per Immagini”, e da qui illustra, come se si parlasse di amici comuni a tutti i siciliani, la memoria degli antenati cinquecenteschi.

Gioacchino Lanza nel castello di Alexandra Tomasi di Lampedusa in Lettonia (estate 2009). Foto di Olvier De Rycke

La grande sala della Storia Patria a piazza San Domenico, a pochi metri dal Palazzo Lampedusa finalmente in corso di restauro, è gremita, attenta, ammaliata dal passato che sembra rivivere, ancora una volta, l’afflato letterario dell’ultimo dei Gattopardi, come se fosse ancora qui ancorché scomparso a giammai nel lontano 1957.

A fare da padrone di casa il prof. Salvatore Savoia, insieme ai proff. Nino Vicari, Rosanna Piraino, Giovanni Puglisi, Pietro Violante e Donatella Natoli, che consegna il premio quale vincitrice della precedente edizione.

Il premio, istituito nel 2005 dalle associazioni Amici dei Musei, Anisa, Dimore storiche, Fai, Italia Nostra e Salvare Palermo, viene conferito ogni anno a una personalità della cultura che abbia partecipato alla vita sociale, artistica, economica, scientifica nell’ambito della Regione siciliana e che abbia operato con manifesti vantaggi per la collettività.

Negli anni passati è stato assegnato a: Salvatore Butera (2005), Aldo Scimè (2006), Janne Vibaek Pasqualino (2007), Roberto Calandra (2008), Elvira Sellerio (2009), Nino Aquila (2010), Bruno Caruso (2011), Donatella Natoli (2012).

Gabriele Bonafede

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