Per sette anni Il gatto Figaro è stato dentro un cassetto, perché l’autrice si reputa «molto severa» e aveva paura di mostrare al pubblico il suo lavoro. Ma oggi, grazie all’incoraggiamento di chi ha avuto la fortuna di leggerlo in anteprima – fra tutti la scrittrice Maria Attanasio e i poeti Antonio Lanza e Fabrizio Bernini – il primo libro per bambini scritto da Grazia Calanna arriva nelle case di tante famiglie. «La favola racconta la storia di un gatto che nasce sull’Etna, nei pressi del Castagno dei cento cavalli, da genitori appassionati di musica lirica e filosofia», racconta a MeridioNews la scrittrice, che in queste settimane presenta il suo lavoro edito da Algra Editore.
«Poi ho scoperto, mentre era in stampa, che quest’anno al teatro Massimo Bellini andrà in scena il Barbiere di Siviglia, una meravigliosa coincidenza», aggiunge Calanna, che si è approcciata alla scrittura attraverso il giornalismo, occupandosi inizialmente di giornalismo investigativo. Poi si è appassionata alla letteratura, ai libri, alla poesia e ha dato vita alla rivista L’estroverso, che vede la collaborazione a titolo gratuito di diversi autori, docenti, appassionati di poesia. L’aspetto più bello, per la scrittrice, sta proprio in questo scambio di forze nel nome della condivisione della poesia.
«Il protagonista si chiama Figaro e vuole cantare. Dopo essersi esercitato nei boschi, seguendo un percorso preciso che i genitori potranno ripercorrere con i propri figli grazie alla legenda che si trova alla fine del libro, si diploma con il massimo dei voti al conservatorio Vincenzo Bellini di Catania e passa la selezione per interpretare il Barbiere di Siviglia». Nel mezzo ci sono delle vicende che vivacizzano il racconto, un gatto geloso che farà rapire il protagonista e lo porterà nella grotta dei ladroni. Perché la favola è volta anche alla conoscenza del territorio e all’amore per la musica lirica.
«Andavo sempre a teatro con la zia Rosa, che non c’è più. Avevamo l’abbonamento al Bellini. Ma c’è anche la filosofia, una scienza che amo perché indaga l’esistenza e la vita». Ma come si parla di filosofia, letteratura e lirica ai più piccoli? «Ormai i bambini sono incredibili, lo vedo con mia nipote che ha quattro anni e mi spiazza continuamente e con i bimbi a cui faccio laboratori di scrittura creativa. È una fucina di idee e di scambi incredibile, ho cercato di semplificare i concetti dei filosofi usando un linguaggio semplice e deciso. Anche se già a sette anni riescono a esprimere dei concetti particolari, restano colpiti. Durante la presentazione hanno letto le loro recensioni del libro e le insegnanti mi hanno detto che la frase di Schopenhauer “La vita e i sogni sono pagine dello stesso libro” li ha affascinati tantissimo, tant’è che hanno elaborato dei loro pensieri attorno a questo concetto».
Un aspetto interessante del libro quello della filosofia, così come quello legato al territorio. «Da piccola andavo sempre in giro per i boschi con mio padre, che li ama moltissimo. Mi sono riavvicinata al contatto con la natura recentemente, grazie al mio cane e grazie al mio amico Sebastiano Giuliano, che mi ha portato alla scoperta della grotta del gatto, proprio dove ho immaginato Figaro e le sue avventure. Che, mi auguro, riusciranno a trasmettere a grandi e piccini il messaggio del rispetto della natura e di ogni forma di vita possibile».
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