Il futuro del Calcio Catania, tifosi in piazza Università Sigi prosegue lavoro per trovare dei nuovi investitori

«11700 – Unica ragione di vita». È questo lo striscione che oggi pomeriggio ha aperto la manifestazione del tifo organizzato del Calcio Catania. Supporter e ultras si sono dati appuntamento in piazza Università per «difendere il Catania 1946», si legge in un comunicato pubblicato il 25 maggio dalla pagina Facebook La domenica allo stadio. Sul tavolo c’è infatti la sopravvivenza della storica matricola rossazzurra 11700, già salvata a luglio 2020 da Sigi, la società per azioni nata appositamente per rilevare la squadra dalla vecchia proprietà targata Nino Pulvirenti

La manifestazione, sotto il controllo delle forze dell’ordine, è iniziata alle 18.25 con la presenza di circa 300 tifosi in rappresentanza della curva Nord. I cori scanditi sono stati quelli normalmente utilizzati durante le partite. L’obiettivo annunciato è avere maggiore chiarezza sul futuro della società, anche perché ormai si affievolisce sempre di più l’ipotesi della vendita all’avvocato italo-americano Joe Tacopina. Alle porte ci sono diverse scadenze tra cui quella per l’iscrizione al prossimo campionato di serie C. 

Da segnalare anche la presenza del sindaco etneo Salvo Pogliese e dell’avvocato e presidente di Sigi Giovanni Ferraù. Quest’ultimo, accompagnato dall’imprenditore e socio Sigi Arturo Magni, ha confermato che proseguono le interlocuzioni con altri investitori, specificando pure che il dialogo con Tacopina continua ma a intermittenza. Di fatto la porta è ancora aperta, nonostante i momenti di tensione registrati nelle scorse settimane. «Mi auguro che la stessa sensibilità la possano dimostrare anche gli imprenditori illustri della nostra città e non solo – spiega il sindaco – È dovere del sindaco cercare di salvare il Catania, ognuno farà il suo dovere ma dobbiamo essere prudenti. Abbiamo mantenuto gli impegni, come per quanto riguarda lo stadio Angelo Massimino». «Sigi è presente per dire che la matricola deve essere salvaguardata – aggiunge Ferraù – L’unico obiettivo è salvare una creatura che esiste da 75 anni e non possiamo immaginare altri scenari. Ci sono interlocuzioni importanti ma abbiamo fatto sforzi disumani. Vogliamo fatti concreti e siamo disponibili al dialogo con investitori stranieri di qualunque natura».

Redazione

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