Un blog letterario. Ma anche «un collettivo di autori, musicisti, performer» come si legge nei libri che il collettivo autoproduce. Di definizioni di Apertura a Strappo, realtà che anima la scena culturale tra Bagheria, Palermo e dintorni, ce ne sono tante: un festival letterario itinerante, un gruppo di amanti dell’arte a 360 gradi, dalla scrittura, alla pittura, alla fotografia, alla grafica. E dal 2014 AAS Press è anche una casa editrice, che stampa libri originali e divertentissimi, rigorosamente cuciti a mano, in uno scantinato di Porticello. AAS Press partecipa a fiere del libro e mercati con un numero sempre crescente di titoli e di persone che ruotano intorno al mondo dell’arte. Tra le pubblicazioni ci sono racconti lunghi e raccolte di racconti umoristici, narrazioni di mafia, rielaborazioni di fatti realmente accaduti e poesie.
Insomma, una definizione standard sembra non esserci, forse perché se ci fosse dovrebbe necessariamente chiudere fuori qualcosa. E allora ecco che i membri del blog nel momento di descriversi sembrano prendere in giro il lettore, come sulle quarte di copertina dei loro libri dove al posto della biografia dell’autore troviamo scritte cose del tipo: «Raimondo Quagliana ama scrivere biografie brevi».
«L’idea del nome nasce dalla dicitura sulle lattine con linguetta a strappo ma il riferimento è all’incipit di un testo che, per essere forte, ha bisogno di prendere il lettore sin dalla prima parola, dall’apertura, appunto», racconta Federico Orlando. «Oltre alla pagina principale, il blog è suddiviso in lattine tematiche (poesia, stranezze terrestri, musica e altre) che raccontano un mondo attraverso la scrittura narrativa e non solo. Apertura a Strappo vuole essere un modo per leggere la contemporaneità», spiega Giorgio D’Amato. «Un modo per creare provocazione all’interno di un territorio con una storia mafiosa che vuole tenere seppellita, che non vuole rielaborare».
Già, perché se Apertura a Strappo è innanzitutto un blog letterario, una palestra dove allenare la propria scrittura, i blogger di Apertura a Strappo non si limitano al mondo virtuale. Da anni infatti si esibiscono in reading per strada e nel corso di eventi in giro per la Sicilia, e animano laboratori di scrittura creativa e lettura espressiva aperti a tutti. Ma ci sono anche i progetti di antimafia nelle scuole. «Attraverso la narrazione e la lettura cerchiamo di ricreare le atmosfere di tensione delle guerre di mafia, conoscere lati delle associazioni mafiose che rimangono al buio per molti», spiega Federico Orlando.
Tutte attività che sono state svolte nelle scuole medie e superiori di Bagheria e dintorni, area nota per essere centro nevralgico di molte attività mafiose. La scrittura e la lettura diventano così un modo per scuotere le acque della quotidianità paesana e far conoscere ai giovanissimi gli aspetti più torbidi della storia locale. Riprendendo, talvolta, l’antico modello del cantastorie, con cartelloni dipinti che diventano i teli con cui i moderni narratori sintetizzano eventi della storia mafiosa recente. «Quando partecipiamo agli eventi cerchiamo di essere scomodi, provocatori» dice Giorgio D’Amato. «Vogliamo mettere il tarlo, essere spargitori di tarli. Tu spargi il tarlo nella testa della gente e quello dopo continua a lavorare. Così si possono scardinare i meccanismi omertosi».
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