Il dramma di Riccardo De Lisi. I Sincadati: “Servono segnali forti”

La tragedia che oggi ha colpito la Formazione professionale segue quella del 26 giugno scorso, quando a compiere il gesto estremo era stato Aldo Melodia, dipendente della Fondazione Cas. Guai a strumentalizzare i fatti accaduti, lo si deve alle famiglie, al buon senso ed alla correttezza d’informazione. Senza entrare nello specifico dei motivi che possono aver convinto Riccardo De Lisi (per il quale esprimiamo il cordoglio della Redazione) al gesto estremo, riteniamo che nel complesso il messaggio che emerge è quello di dire basta all’incertezza.

Incertezza sul futuro lavorativo del settore che affonda le radici indietro nel tempo. Oggi il settore è al collasso per una sequela di scelte politiche del passato, lontano e recente, che hanno minato alle fondamenta il sistema formativo regionale.

Non sappiamo se esista un collegamento tra il gesto e la questione retribuzioni e futuro lavorativo dei dipendenti Cefop. De Lisi era tra quelli che lavoravano al Cefop, prestava servizio presso la sede più prestigiosa per un lavoratore: quella del Coordinamento regionale. La situazione complessiva dei pagamenti non era di quelle allarmanti, solamente 2 o tre le mensilità arretrate. Va rimarcato che nel settore vi sono lavoratori che attendono da 8 a 22 mensilità dai propri Enti.

Pur tuttavia, di fronte all’evidenza di certi fatti che lasciano il segno indelebile, qualcosa di nuovo deve pur muoversi per invertire l’incertezza, il disagio ed il senso di rassegnazione che fomenta tra i lavoratori.

Intanto, riportiamo le dichiarazioni degli esponenti del mondo sindacale sull’accaduto cominciando col l’organizzazione sindacale alla quale il lavoratore era iscritto, la Flc Cgil Sicilia, che esprime cordoglio per la morte di Riccardo De Lisi.

“Senza entrare nel merito della vicenda specifica – ha dichiarato Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil Sicilia – ritengo che, di fronte al ripetersi di fatti drammatici, dalle istituzioni dovrebbe venire un segnale capace di dare fiducia alla gente”.

Il segnale, secondo la Cgil, non può che venire da una nuova capacità di risolvere positivamente e in fretta le vertenze che si aprono, dalle iniziative di tutela dei lavoratori e da un azione per dare prospettive al mercato del lavoro.

“Il senso di precarietà e lo scoraggiamento – ha aggiunto Scozzaro – al di là degli episodi più drammatici, di fronte ai quali ci vuole solo il silenzio, l’umana solidarietà e il cordoglio, sono piuttosto diffusi oggi nella società siciliana. Di questo il Governo regionale dovrebbe prendere atto, mettendo in campo tutte le iniziative possibili per migliorare la condizione di vita dei siciliani”.

Anche la Cisl si stringe al cordoglio generale per l’accaduto. Sono in tanti i dirigenti che intervengono su quanto accaduto oggi a Palermo. A cominciare dal segretario generale, Maurizio Bernava.

“Il settore regionale della formazione professionale – dice Bernava – va rigirato come un calzino. Ma a farlo non può essere unicamente la magistratura”. E’ stravolto, Bernava, e preoccupato più del solito alla notizia del suicidio di Riccardo de Lisi, dipendente Cefop degli Sportelli multifunzionali che da settembre sarebbe rimasto senza stipendio come, in assenza di fatti nuovi di governo, rimarranno senza stipendio i suoi colleghi dell’ente sotto procedura concorsuale, a cui la Regione ha revocato l’accreditamento.

“La formazione professionale regionale va liberata dall’intermediazione soffocante della politica – ripete il segretario -. Ma vanno separate le responsabilità di politicanti, corrotti e soggetti del malaffare da quelle dei più deboli, di chi deve lavorare per campare. Facciamo appello al presidente della Regione perché faccia prevalere la sua sensibilità umana e politica e tragga spunto da questa vicenda drammatica per mettere in cantiere immediatamente, entro settembre, un’azione straordinaria di governo”.

“A dirigenti e assessori – chiede Bernava – il presidente della Regione imponga procedure e tempi straordinari”.

Sarebbero necessari, insistono alla Cisl, per riportare nel settore fiducia, speranza e senso di giustizia. Per “ripulire il settore da sprechi e corruzione: un impegno che non può essere assolto unicamente dalla magistratura ma che richiede un’azione politica e amministrativa che prenda le mosse dalla consapevolezza che i lavoratori nulla hanno a che spartire con le scorribande della politica politicante”.

Il segretario indica le priorità dell’intervento straordinario atteso: vanno pagati gli stipendi arretrati agli operatori di tutte le filiere; vanno date garanzie occupazionali ai lavoratori degli Sportelli. Va assicurata la ricollocazione nel settore di tutti i licenziati “così come stabilito nell’accordo sottoscritto a giugno con il sindacato”.

Aggiungono Vito Cudia Segretario Generale Cisl Scuola Sicilia e Giovanni Migliore Segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione: “La drammatica vicenda di oggi è la tragica rappresentazione di quello che noi temevamo e che non avremmo mai voluto accadesse. Alla famiglia del dipendente del Cefop va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. “Di fronte a un suicidio e alla sua gravità – proseguono i due sindacalisti – che non vanno strumentalizzate per altri fini, non è certo il momento per le analisi sulle gravissime vicende del settore, il rispetto della vittima e della famiglia ci imporrebbero di non farlo. Pur tuttavia essendo il secondo episodio nel giro di un mese che denuncia l’insopportabile stato di precarietà, sfiducia e senso di ingiustizia aggravato dal perseverare del ritardo degli stipendi, non possiamo che ribadire la necessità che il Governo sia ancora più sensibile alla drammaticità vissuta dai lavoratori e dia immediate risposte”.

“Il Presidente Crocetta – continuano i due esponenti della Cisl – in prima persona e insieme agli assessori e ai dirigenti assuma subito provvedimenti urgenti e straordinari, pagando stipendi, dando prospettive immediate agli operatori degli sportelli e ai lavoratori che hanno perso il posto. Crocetta, gli assessori e i dirigenti tutelino realmente i lavoratori del settore. Bisogna separare i fatti e le azioni politiche che hanno devastato la Formazione professionale e che continuano a gestire il malaffare, dal destino dei lavoratori”.

Cudia e Migliore hanno anche aggiunto: “Non è possibile che ancora politici e dirigenti della Regione, che sostengono l’attuale Governo, mettano al centro giochi di interessi, gli stessi che in passato hanno contribuito al fallimento proprio del Cefop”.

Sulla tragedia che ha colpito il settore della Formazione professionale con il suicidio, di ieri, del dipendente dell’ente di formazione Cefop, Riccardo De Lisi, anche il sindacato Uil ha voluto esprimere le condoglianze alla famiglia del lavoratore e si è stretta al cordoglio per l’accaduto.

Sulla vicenda intervengono anche il segretario generale della Uil siciliana, Claudio Barone ed il responsabile della Uil Scuola per il settore della Formazione professionale, Giuseppe Raimondi.

“La Uil Sicilia e la Uil Formazione – dicono i due esponenti della Uil siciliana – sono vicine alla famiglia del dipendente del Cefop. E’ un momento di forte crisi e di fronte a questo dramma è necessario che Tutti s’impegnino al massimo per ridare serenità alle famiglie che vivono di questo lavoro”.

“Nel commentare il gesto estremo di Riccardo De Lisi – aggiungono Barone e Raimondi – da parte di questo sindacato c’è la volontà e l’impegno a restituire fiducia e dignità a tutti quei siciliani che oggi vivono in condizioni di grande incertezza”.

 

Giuseppe Messina

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