SE LA DENUNCIA DEL PARLAMENTARE DEL PDS-MPA RISPONDE AL VERO SALA D’ERCOLE AVREBBE SCRITTO UNA BRUTTISSIMA PAGINA
Biglietti da visita, necrologi, fiori, viaggi e convegni. “Tutto pagato mio”, ripeteva un simpatico gestore di un bar di Palermo di qualche anno fa. Era sempre gentile e quando prendeva qualcuno in simpatia offriva il caffè con la formula: “Tutto pagato mio” (in realtà, per essere precisi, al posto della “g” metteva la “c”: ma fa lo stesso). La stessa a cosa, a giudicare da quello che scrive in un comunicato il deputato del Pds-Mps, Giovanni Greco, farebbe l’Ars. Solo che al posto di “mio” ci sarebbe, per l’appunto, l’Assemblea regionale siciliana…
Insomma, ci spieghiamo meglio. Stando a quello che racconta Greco – che noi proveremo a verificare con la presidenza dell’Ars – il Consiglio di presidenza di Sala d’Ercole (una sorta di ‘consiglio di amministrazione’ del Parlamento siciliano composto dal presidente, dai vive e dai deputati questori e segretari) avrebbe stabilito di erogare una serie di prebende ai deputati: e cioè soldi per biglietti da visita, necrologi, fiori, viaggi e convegni.
Possibile che nel 2014 avvengano ancora queste cose? greco, però, va giù duro: “Ai già esistenti privilegi si aggiungono altri privilegi per mantenere la casta”.
Sotto accusa finisce il nuovo regolamento sulle spese di rappresentanza, approvato dal Consiglio di presidenza dell’Ars.
“Con questo provvedimento – commenta Greco – si continuerà a sperperare denaro pubblico per rimborsi prettamente personali, camuffati in spese di rappresentanza, senza alcuna trasparenza. È un provvedimento a mio avviso vergognoso, che non mette fine alle classi clientelari e, per giunta, non fa altro che alimentare un meccanismo che per anni si è cercato, con fatica, di combattere”.
“È vergognoso che i deputati del Consiglio di presidenza e i presidenti delle Commissioni – insiste Greco – debbano utilizzare il denaro pubblico per l’acquisto di biglietti da visita, necrologi, fiori, viaggi e convegni. Per di più senza alcuna autorizzazione”.
Che dire? Che se ciò risponde al vero il Consiglio di presidenza dell’Ars ha reso un pessimo servizio all’immagine del Parlamento siciliano.
Insomma, non crediamo che i parlamentari dell’Ars non guadagnino abbastanza per pagarsi i biglietti da visita, i necrologi e i fiori per gli innamorati o per le innamorate. E i viaggi. Quanto ai convegni non ci sono già i fondi dei gruppi parlamentari?
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