Sostituire le parole «da quello» fino ad «assessori regionali» con «al limite di cui al secondo periodo del comma 3 dell’articolo 13» di una legge regionale dell’11 giugno 2014. Bisogna avere una notevole dimestichezza con il burocratese e le gazzette ufficiali della Regione Sicilia per provare a tradurre il testo di un disegno di legge che da qualche ora ha scatenato grosse polemiche all’Assemblea regionale siciliana. Al centro del dibattito è finito l’articolo 147 dal titolo «trattamento economico del portavoce». Ruolo rivestito dalla giornalista ed ex eurodeputata del Partito democratico Michela Giuffrida, nominata all’interno della struttura tecnica dal presidente della Regione Nello Musumeci a inizio anno. La giornalista, un tempo inserita nel movimento Articolo 4 di Lino Leanza, grazie al voto favorevole della maggioranza beneficerà di un aumento di stipendio con un tetto massimo di 160mila euro.
La votazione, su 65 presenti, ha registrato il voto di 53 deputati. Il testo alla fine è passato con 27 favorevoli e 26 contrari. Tra i sì, oltre a quelli dei partiti che sostengono la giunta, spiccano Nicola D’Agostino e Pippo Laccotto del gruppo Sicilia Futura – Italia Viva. Sul piede di guerra il Movimento 5 stelle, come spiega a MeridioNews la deputata Jose Marano: «Dal palazzo arriva un segnale negativo, in una finanziaria in cui abbiamo cercato di racimolare qualche soldo per garantire più ristori possibili – commenta Marano – In questi giorni abbiamo assistito a manifestazioni quotidiane con gente incatenata davanti il palazzo del presidente. In aula poi ti accorgi che ci sono due mondi che camminano in direzioni diverse: da un parte la disperazione e dall’altra si sceglie di aumentare lo stipendio di una persona già lautamente pagata».
La 56enne Giuffrida, prima di entrare in politica, era stata uno dei volti più noti delle emittenti televisive di Mario Ciancio Sanfilippo, ricoprendo il ruolo di direttrice di Antenna Sicilia e Telecolor anche nel delicato momento dei licenziamenti a metà anni Duemila, con diversi giornalisti e tecnici messi alla porta. In mezzo il ruolo di corrispondente da Catania del quotidiano Repubblica e successivamente l’impegno in politica come delfina di Lino Leanza, ex braccio destro di Raffaele Lombardo. Durante la seduta d’aula di oggi spazio anche al voto sulla riforma della commissione per le valutazioni ambientali. Il colpo di scena però è arrivato alla fine con il rinvio a martedì prossimo disposto dal presidente Gianfranco Miccichè. Colpa del Covid-19 che a quanto pare avrebbe colpito l’autista del ragioniere generale della Regione Ignazio Tozzo. «Io ho 67 anni e sono a rischio – ha detto il leader di Forza Italia – Chiedo a tutti di avere prudenza e a tutti voi deputati anche di prestare attenzione nell’incontrare altre persone».
Miccichè nelle scorse settimane era stato criticato, proprio alla vigilia della discussione della legge finanziaria, dopo la proposta di fare vaccinare i deputati. «Dobbiamo aspettare martedì per avere l’esito del tampone del ragioniere – conclude – Vi chiedo se possibile – dice rivolgendosi ai deputati – di fare un tampone. Da domani partirà una enorme sanificazione del palazzo, ci vuole qualcosa fatta bene costi che quel costi»
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