Il circense 71enne siciliano che vive a Las Vegas «Vita in giro per il mondo ma ho l’Isola nel cuore»

All’anagrafe è Giacomo Saly, ma preferisce farsi chiamare Salvatore. Come lo conoscono gli
amici che ha lasciato in Italia. Anzi, in Sicilia che è la sua terra d’origine nonostante il cognome lasci intendere altro. «Mio nonno era ungherese – spiega a MeridioNews – di Budapest per la precisione, ma a
18 anni venne in Italia dove conobbe e sposò mia nonna. Dalla loro unione nacque mio padre e così arriviamo a me che sono nato a Floridia, in provincia di Siracusa», sottolinea orgoglioso il 71enne che, qualche sabato fa, si è fatto conoscere dal grande pubblico italiano per un’esibizione circense durante la prima puntata del programma, in onda su Canale 5, Tu si que vales

Salvatore, o Turiddu
come ama farsi chiamare scherzosamente, ha il clima dell’Isola dentro. Emigrato a
12 anni con i suoi genitori e i suoi fratelli «non dimentico la Sicilia, è impossibile – dice dall’altro lato del telefono mentre si trova a Las Vengas dove vive ormai da molto tempo – Io mi sento sempre siciliano perché quella è la mia terra a cui resto legato, in particolare alla provincia siracusana». Il circo è il dono ricevuto in eredità da Salvatore. «Quello fondato da mio padre e i suoi cognati era un circo piccolo ma tra i migliori
dell’epoca
. Eravamo in 13  facevamo spettacoli bellissimi con il numero di bascula (salti molto alti e spericolati, ndr) e
il trapezio volante – racconta – Ho esordito come trapezista a 8 anni e il mio primo numero è stato il trapezio Washington per il quale dovevo stare in equilibrio sulla testa».

La famiglia di circensi approda poi al
circo Togni con il quale gira tutta l’Italia. Fino a quando la famiglia Saly ottiene un contratto di lavoro in Germania. «Abbiamo lavorato al Circus Krone di Monaco di Baviera. Poi, si
sa, quella dei circensi è una vita in giro per il mondo: con la mia famiglia ci spostavamo di continuo e
abbiamo lavorato ovunque in Australia, a Hong Kong, in Olanda, in Austria, in Belgio, fino ad
arrivare ai Reali di Svezia e Danimarca». Nel 1978 Turiddu, insieme ai suoi fratelli Mario e Carlo, si separa dagli altri Saly. «È insieme a loro che ho creato un nuovo numero fatto di verticali testa a testa con cui
abbiamo debuttato al Moulin Rouge di Parigi». 

Un’esibizione complicata in cui uno è in piedi e uno si appoggia con la testa sulla testa dell’altro mantenendo l’equilibrio. È lo stesso numero che Salvatore ha messo in scena sul palco di Mediaset insieme a suo figlio Kristofer, anche lui acrobata che ha partecipato al talent televisivo insieme a un amico artista. Finito il tempo della gara, acclamato dal pubblico e dai membri della giuria, è entrato anche Salvatore che era rimasto dietro le quinte. «Può fare qualcosina
con suo figlio?»,  ha domandato Iva Zanicchi e lui ha risposto di sì senza tentennare. «Erano anni che non lo facevo – afferma –
e sono rimasto sorpreso io stesso di esserci riuscito, perché non mi ero scaldato prima. È stato un piacere tornare in Italia dopo 15 anni.
Sono molto orgoglioso di mio figlio – continua Salvatore – che ha iniziato a nove anni e adesso è molto bravo».

Oggi Kristofer lavora
nei principali teatri di Las Vegas, la città dove Salvatore è arrivato 37 anni fa. «Il sogno di ogni acrobata era quello di esibirsi nei teatri grandi e prestigiosi che noi siamo riusciti a conquistare – ricorda – Con i miei fratelli abbiamo debuttato a Reno (in Nevada, ndr) con un contratto per un anno, poi è stata
come una palla di neve perché ce l’hanno rinnovato anche per quelli successivi. Lì ho conosciuto una donna americana che è diventata mia moglie e, insieme, ci siamo trasferiti a Las Vegas, dove negli anni ho lavorato con Frank Sinatra, Sammy Davis Jr., Suzanne Somers, Charo, Debbie Reynolds,
Donald O’Connor, l’attore di Singing in the rain, con lui eravamo molto amici».

Salvatore oggi si gode i figli Dolores, Jessica e Kristofer e i nipotini «con la Sicilia nel cuore dove non torno da 50 anni». Lavora ancora e ha un contratto con il Cirque du Soleil. «Resto dietro la scena, però –
precisa – e faccio il tecnico perché, a un certo punto, è giusto fare un passo indietro». Con lui è rimasto anche Carlo uno dei fratelli, mentre l’altro propri  in questi giorni è in tour per la Sicilia con il suo circo.

Danilo Daquino

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