Il centro Midulla alle associazioni L’idea lanciata già a marzo dall’Arci

«La prossima settimana chiederemo a diverse associazioni di inviarci le loro richieste e i loro progetti, poi valuteremo e assegneremo il bene. Se tutto va bene, entro fine ottobre la situazione potrebbe essere sbloccata». Così si è espresso mercoledì l’assessore comunale al Patrimonio Giuseppe Girlando sulla richiesta dell’orchestra Falcone e Borsellino di San Cristoforo di utilizzare il centro culturale Midulla. Una struttura del Comune da tempo abbandonata da destinare a un progetto che coinvolge circa 50 ragazzini provenienti da diversi quartieri della città, secondo la proposta avanzata dalla fondazione no profit La città invisibile. Eppure l’idea di utilizzare l’ex cinema come «incubatore di cittadinanza attiva e associazionismo giovanile» è stata avanzata già lo scorso 10 marzo dall’Arci di Catania attraverso una nota ufficiale protocollata.

«La risposta delle istituzioni al problema è stata indegnamente sorda se non, a volte, repressiva – attacca Dario Pruiti, presidente dell’Arci – Così oggi non possiamo che apprezzare l’attenzione, a dire il vero tardiva, che anche la politica istituzionale sta rivolgendo al tema». Nel quartiere di San Cristoforo, analizza, in molti «hanno avvertito la necessità di esprimersi in uno spazio pubblico e aperto cercando un’interlocuzione con le istituzioni». Dal Gapa al Ballatoio passando per i progetti terminati della Lomax e della libreria Mangiacarte. «Probabilmente, con un centro aperto a tutte le realtà, non avrebbero chiuso e avrebbero potuto trovare un aiuto». Quello portato avanti da tempo dall’Arci «è il tentativo di aprire a tutte le associazioni. Noi ci poniamo come coordinatori di un’idea, quella di attivare politiche giovanili e far usufruire spazi di questo genere». La richiesta avanzata dall’orchestra viene così vista come «un segnale positivo. Conferma l’dea di fondo: l’esigenza di un luogo e l’individuazione dello stesso spazio – il centro Midulla, ndr – visto come strategico per la lotta alla mafia».

«Come Arci Catania siamo da sempre stati consapevoli di questo problema e per questo, da tanti anni, chiediamo una casa comune». Un’idea che non si discosta molto da quella approvata dall’assessore Girlando. Secondo Dario Pruiti «la nostra idea, politicamente aggregativa nel metodo, è quella di costruire un luogo che agevoli la pratica dell’associazionismo tout court creando aggregazione, distribuzione di arte e socialità e promozione dei diritti contro ogni forma di oppressione sociale, compresa quella mafiosa». Del progetto protocollato a marzo fa parte l’attivazione di uno sportello che si occupi di politiche giovanili. «Mettiamo a disposizione le nostre competenze», spiega con semplicità Dario Pruiti. Dai servizi per l’integrazione dei migranti, ai progetti antimafia, passando per laboratori di web radio e l’assistenza per la partecipazione a iniziative di scambio culturale a livello europeo.

Per questo motivo i membri dell’Arci etnea chiedono al Comune di accogliere la proposta inviata a marzo, coinvolgendo ovviamente anche l’orchestra giovanile che tornerà in strada, per un concerto in piazza Duomo sabato mattina alle 10.30. «Realizzare il centro polifunzionale per l’associazionismo giovanile a San Cristoforo significherebbe far risorgere l’idea di una città più a misura d’uomo dove cittadini, artisti, impegno sociale, e così anche la scuola di musica Falcone e Borsellino, possano sottrarre spazio all’abbandono», conclude Pruiti.

 

Carmen Valisano

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