Nel corso della conferenza stampa tenutasi a Torre del Grifo la scorsa settimana, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco aveva tracciato con chiarezza l’identikit dei calciatori che avrebbero certamente proseguito la propria avventura in rossazzurro. Partendo dalla terza linea, il direttore ha fatto i nomi di Tommaso Silvestri, Luca Calapai, Kalifa Manneh, Vincenzo Sarno, Davis Curiale e Matteo Di Piazza. Sei pezzi da novanta da cui ripartire, per tentare l’ennesimo assalto alla serie cadetta. È molto probabile, però, che attorno a loro il panorama sia ben diverso al primo giorno di ritiro: saranno tanti, infatti, i calciatori che in questa finestra di mercato diranno addio alla società etnea.
Partendo dalla porta, le strade del Catania e di Matteo Pisseri si divideranno dopo tre anni a fasi alterne, fatti di troppi alti e bassi. «È stanco di stare qui», aveva precisato Lo Monaco in merito all’ex estremo difensore del Monopoli: su di lui c’è anche il Bari neopromosso in C. Per la sua sostituzione, tutti gli indizi portano a un unico nome: quello di Jacopo Furlan, classe 1993 in forza al Catanzaro e libero di prendere accordi con altre squadre dal 30 giugno in poi. L’ex Trapani, protagonista due stagioni fa in maglia granata di una grande prestazione al Massimino, sembra ormai in procinto di vestire il rossazzurro.
Passando alla difesa, dopo due stagioni e 83 presenze in rossazzurro, è ormai agli sgoccioli l’esperienza catanese di Ramzi Aya: il calciatore non ha voluto rinnovare il suo contratto, sposando la causa del Pisa neopromosso in Serie B che gli ha proposto un accordo triennale. È il momento del commiato anche per Andrea Di Grazia, mai impiegato quest’anno e già da tempo promesso sposo del Pescara, altra formazione cadetta. A rimpiazzare Aya potrebbe essere un gelese doc come Vincenzo Camilleri, classe 1992 ex di Reggina, Chelsea e Juventus che quest’anno ha difeso i colori della Vibonese. In mezzo al campo, ore contate per Giuseppe Carriero e Giuseppe Rizzo: il primo farà ritorno alla Casertana, il secondo sembra sul piede di partenza al termine di una stagione altalenante.
Il caso più scottante, però, sembra al momento quello di Francesco Lodi. Il numero 10 del Catania potrebbe non incantare più la platea del vecchio Cibali col suo fatato piede sinistro: il Lugano, formazione del massimo campionato svizzero, vorrebbe puntare sulla sua classe per arrivare più in alto possibile e fare strada anche in Europa League. Dietro a questo trasferimento ci sarebbe la regia dell’ex rossazzurro Marco Padalino, team manager degli elvetici e, dal 2004 al 2006, brillante esterno di centrocampo proprio alle falde dell’Etna. Il nome di Lodi, comunque, resta sui taccuini della Juve Stabia neopromossa in B e del ricco Monza di Silvio Berlusconi.
La priorità è dare spazio ai giovani: va in questa direzione la volontà del club di aggregare in prima squadra il 2001 Emanuele Pecorino e il classe 1999 Mario Noce (in prestito al Cesena in D), rilanciando Mattia Rossetti, 23enne attaccante lo scorso anno alla Leonzio, senza dimenticare il rientro alla base di Maks Barisic. Capitolo panchina: l’incontro con Andrea Sottil sancirà la fine della sua esperienza a Catania, aprendo quindi in via ufficiale la caccia al suo successore. Vincenzo Italiano ha detto di sì allo Spezia: la situazione è ancora nebulosa e i nomi accostati al Catania sono tanti. Alessandro Calori, ex Trapani, sembra ipotesi lontana così come quella che porta a Carmine Gautieri. Due al momento le suggestioni: Alessandro Dal Canto, ormai ex tecnico dell’Arezzo, e l’opzione Lorenzo D’Anna, reduce da un esonero al Chievo. Segni particolari: entrambi i tecnici adottano lo schema 4-3-3, la base da cui ripartirà la squadra il prossimo anno.
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