Il ‘caso’ Nestlè: la parola al Comune di Santo Stefano di Quisquina

dall’Amministrazione Comunale
e da Gruppo Consiliare di maggioranza
di Santo Stefano di Quisquina
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il gruppo di minoranza “LeAli a S. Stefano” e il suo capogruppo Stefano Leto Barone, nel disperato tentativo di farsi un po’ di luce gettando ombre sull’impegno dell’attuale Amministrazione nella tutela delle risorse idriche, e in particolare sulle questioni connesse alle concessioni Nestle’ , impegno mai venuto meno, dopo avere scritto le pagine più imbarazzanti e ambigue della storia recente del nostro comune in materia di acque, vedi tra tutte quelle sulla gestione dell’emergenza “norovirus”, sul Piano Regolatore Generale degli Acquedotti, sulle concessioni dei pozzi Margimuto e S.Elia, pubblica un manifesto di inqualificabile superficialità e mistificazione in cui ha “dimenticato” di dire qualcosa.

Se il gruppo di minoranza fosse stato presente il 20 ottobre all’incontro dei primi 100 giorni dell’attuale amministrazione con la cittadinanza, avrebbe appreso sicuramente che il non essersi appellati al Decreto del Dipartimento dell’Energia n° 163 del 20 maggio 2013 è stata una scelta consapevole e responsabile. basata sull’inequivocabile parere dell’Avv. Leonardo Cucchiara ( legale incaricato dalla giunta presieduta dall’ex Sindaco Leto Barone) che è stato portato a conoscenza nell’incontro stesso. La scelta evita al nostro Comune di promuovere azioni, non solo dispendiose (il che sarebbe secondario) e inutili, ma addirittura disperate e senza via d’uscita dal punto di vista giuridico.

Non si può sperperare denaro pubblico soltanto per colmare le comprensibili frustrazioni di un gruppo di opposizione dilaniato dall’eclatante insuccesso elettorale ! La memoria a intermittenza e a convenienza dell’ex Sindaco e del gruppo di opposizione (ex maggioranza) omette di dire ai cittadini che a rendere inutile e disperata l’azione legale in questa circostanza in sede di Tar o di Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche è stata la loro negligenza e il loro immobilismo nel momento in cui sarebbe stato utile opporsi. Infatti: nella fase istruttoria del procedimento di Concessione alla Nestlè da parte della Regione Siciliana, il Sindaco pro-tempore di S. Stefano, Leto Barone, ricevuta la relativa notifica, avrebbe potuto produrre le sue controdeduzioni. Seppure più volte invitato a farlo dai consiglieri di opposizione, si è dichiarato sempre contrario a promuoverle, non partecipando nemmeno alle prove di portata in contraddittorio, fino a rendere nulla e insignificante la posizione del nostro Comune. A causa di detto comportamento del Sindaco pro-tempore, oggi il Comune in un eventuale ricorso andrebbe incontro a sicura sconfitta instaurando una lite temeraria che comporterebbe ulteriori ed incomprensibili aggravi economici. Il Sindaco pro-tempore, Leto Barone, non si e’ costituito nei due procedimenti giudiziari che hanno determinato le sentenze n. 80 del maggio 2011 e n. 49 del marzo 2013 che di fatto hanno sancito l’emissione del decreto del Dipartimento dell’Energia n. 163 del 20 maggio 2013 di aumento del potenziale idrico da 10 a 20 l/s, avverso al quale oggi lo stesso suggerisce, in maniera strumentale, di opporsi (!)

Noi abbiamo preferito percorrere giorno per giorno la strada dell’impegno istituzionale che riteniamo più proficuo e che ci ha visti protagonisti nel concordare con l’Assessorato Regionale dell’Energia l’istituendo tavolo tecnico, composto anche da docenti di geochimica e geofisica dell’Università di Catania, con le finalità di effettuare un nuovo studio del nostro bacino idrogeologico per la sua salvaguardia anche in relazione ai prelievi della Nestlè in argomento.

 

L’Amministrazione Comunale

Il Gruppo Consiliare di Maggioranza

 

Redazione

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