Il caso Muos di Niscemi a Roma, il dottor Strano: “Siciliani condannati a morte”

“A Niscemi si muore di leucemia e cancro, ma si fa finta di nulla perché ci sono accordi segreti tra Italia e Usa e la situazione con il Muos non può che peggiorare”. E’ una denuncia pesantissima quella formulata da Rino Strano, medico, referente regionale del Wwf Italia ed esponente dei Comitati No Muos. Una denuncia che è arrivata fino al Parlamento nazionale. Lunedì, infatti, Strano, insieme con altri due attivisti che condividono la battaglia contro le nuove antenne militari Usa in provincia di Caltanissetta, e insieme con i sindaci della zona preoccupati per la salute dei concittadini, sono stati ascoltati a Montecitorio e a Palazzo Madama. Con lui facciamo il punto sull’esito della giornata romana:

Come è andata a Roma?

“La prima audizione è stata alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, pensavamo di trovare una atmosfera  ostile, invece, sono stati tutti molto disponibili. Ho riferito loro che ho interessato il WWF-ITALIA il quale è molto sensibile all’ argomento.  Mi ha chiamato Luigi Agresti  e mi ha comunicato che il WWF Italia si interesserà attivamente perché, i lavori per il Muos si stanno facendo all’interno della riserva naturale orientata “Sughereta” di Niscemi, e  probabilmente non in conformità con il  progetto presentato al Comune e alla Regione, dalla Marina Militare U.S.A”.

Quali argomenti avete utilizzato per dimostrarlo?

“Questo l’ho dimostrato con delle foto che sono state allegate agli atti, ho fatto vedere il “movimento di terra”, ho detto loro, che un qualsiasi cittadino dentro una qualsiasi riserva non può toccare nemmeno un filo d’erba ed è passibile di multe salatissime. Gli  americani, invece, in deroga a questa regola che vale per tutti gli Italiani, hanno spianato una collina, hanno interrato dei serbatoi enormi che contengono oli combustibili, dannosissimi per l’ambiente,dei quali non sappiamo né come vengono trattati, né come saranno smaltiti. E non sappiamo nulla nemmeno dei modi utilizzati per raffreddare i gruppi elettrogeni autonomi che usano, anche questi estremamente “pericolosi”per l’ambiente. Di  tutto questo non sappiamo nulla, perché è tutto coperto dal “segreto militare”. Questo a noi importa poco, perché questi signori si trovano “ospiti” in un Paese straniero e in un posto dove non dovrebbero stare assolutamente e cioè all’interno di un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ovvero di una riserva tutelata non solo dallo Stato Italiano, ma dalla stessa Comunità Europea. Il Decreto Regionale che ha sancito la nascita della Sughereta stabilisce, in due articoli specifici, che all’interno della Sughereta è assolutamente vietato alzare reti metalliche e recinzioni ed è fatto divieto assoluto di posizionare antenne di qualunque genere. Loro (i signori del MUOS) sono andati in deroga a tutte queste regole che valgono per tutti gli Italiani, ma non per loro…

Tu sei un medico e hai  sottolineato, durante le audizioni, i problemi per la salute dei cittadini derivanti dalle antenne già esistenti e da quelle in costruzione…

“Certo, ho detto a chiare lettere  che non è giusto: siamo condannati a morte da queste antenne che stanno già procurando, leucemie, casi di cancro, malformazioni e noi non possiamo dire nulla perché ci sono accordi segreti tra Usa e Italia, assurdo. ! Ed io non parlo del MUOS, perché è  ancora un fantasma. Parlo delle 41 antenne NRTF N8 che, da vent’anni, stanno distruggendo la nostra terra e la nostra gente. Ho presentato un documento che è stato subito allegato agli atti: un “Registro-Tumori”, redatto dalla provincia di Caltanissetta, riguardante un periodo che va dal 2004 al 2008 e dalla quale si evince un aumento considerevole dei casi di morte per tumore fra gli abitanti della zona di Niscemi. Ho trovato anche un militare americano che ha lavorato per 4 mesi sotto le “antenne della morte”, ammalatosi di Leucemia, il militare,  ha riferito che molti suoi colleghi si sono ammalati di leucemia, molti fra loro sono già morti, altri ancora, presentano i sintomi di un possibile tumore alla tiroide. Ho consegnato una relazione medica contenente la cartella clinica del
militare consistente in 324 pagine, la mia relazione medica ed un dvd
riportante la registrazione dell’intervista rilasciata dal militare,
intervista fatta, attraverso il militare

Quindi ? Si è raggiunto un risultato finale? Puoi fare un bilancio di questi incontri?

“Alla Camera dei Deputati abbiamo avuto la disponibilità sia del Presidente, che di tutti i presenti. Abbiamo consegnato loro tutti i documenti presentati dai sindaci e quelli presentati dai Comitati NO MUOS e anche le foto, inconfutabili, che ho presentato io, in quanto responsabile di WWF, comprovanti quanto da noi affermato. Il Senato della Repubblica ha mostrato maggiore comprensione e disponibilità. Ci ha ricevuti, all’interno della “Commissione parlamentare d’inchiesta sull’esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all’uso dell’uranio impoverito.  La commissione si occupa degli effetti che possono derivare dall’uso di attrezzature militari e dei danni che possono creare sia al territorio che alla salute dell’ uomo…quindi per noi è stata una “commissione ad hoc”.  Una cosa che fondamentale che abbiamo ottenuto è stata l’accettazione, da parte del Presidente della Commissione, del principio  della ”legge sul principio della precauzione” la quale afferma che “se non si conoscono i danni o i benefici che un apparecchiatura militare può causare sia all’ambiente che alla salute dell’uomo…. questa NON la si deve mettere in funzione”. Questa legge, promulgata a Rio de Janeiro, ratificata dal Parlamento Europeo e recepita anche dallo Stato Italiano, quindi non è una semplice supposizione ma una legge da rispettare.  E’ stata proposta una “moratoria” su queste
apparecchiature, grazie alla quale si devono effettuare dei test alle
antenne, poi si dovrà consultare il Presidente della Regione Siciliana,
appena verrà eletto ad Ottobre. Questi verrà chiamato dalla Commissione
del Senato a riferire se esistono gli estremi per una revoca delle
autorizzazioni accordate a suo tempo, sia per le antenne NRTF N.8, che
per le parabole del MUOS.

Ma che speranze ci sono concretamente?

“Ognuno di noi, ha grande importanza nella lotta al MUOS, io sono un “pacifista” ma mi piace ricordare un vecchio detto… puoi vincere tutte le battaglie che vuoi ma se alla fine non vinci la guerra, avrai perduto in ogni caso e sarà stato perfettamente inutile aver combattuto tanto! Quindi attiviamoci, facciamo tutto quanto è nelle nostre possibilità….”

 

Per chi volesse ascoltare l’audizione, questo il link che porta alla registrazione di Radio Radicale

Muos di Niscemi, ma non è che l’Arpa Sicilia nasconde i rischi per la salute?

Daniela Giuffrida

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