Il caso Martino/L’assessorato non mantiene la parola per “colpa della ragioneria”. E, intanto, arriva la polizia

1 Ottobre-2012-Purtroppo, come si temeva, la Regione siciliana non ha mantenuto la parola. In particolare, ci riferiamo all’assessorato alla Famiglia che la settimana scorsa, per bocca del suo dirigente generale, Rosolino Greco, aveva affermato che nel giro di una settimana, avrebbe risolto il caso di Rosario Martino, invalido al 100%, che da cinque mesi aspetta il suo sussidio, essenziale per la sua sopravvivenza. Per protesta aveva anche proclamato lo sciopero della fame, come vi abbiamo raccontato qui. Interrotto dopo le dichiarazioni che Greco ha rilasciato a LinkSicilia.

La settimana è passata. E non è successo nulla. Neanche una telefonata. Per questo motivo, Martino stamattina, si è recato in assessorato, in via Trinacria per chiedere conto e ragione dell’ennesimo ritardo.

Non lo hanno neanche ricevuto e adesso minaccia di incatenarsi lì. Non solo. Ha chiamato la polizia che in questo momento è con lui. Gli agenti sono gentili. A loro Martino sta raccontando la sua storia e sta chiedendo informazioni su un possibile esposto nei confronti del governatore,  Raffaele Lombardo e del presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che hanno speso circa 850mila euro, in maniera del tutto discrezionale,  attraverso i  fondi riservati, mentre gli invalidi come lui sono stati abbandonati e ridotti all’indigenza, nonostante siano in una graduatoria ufficiale. Intanto ci ha contatto (alle 12.24) il dirigente : “Non è colpa nostra, è la Ragioneria che non ci da il via libera” ha dichiarato Greco che si sta recando ora in assessorato.

 

 

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Redazione

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