Una canzone solidale costata 39mila e 900 euro con l’obiettivo di «sensibilizzare la popolazione al rispetto dei protocolli di prevenzione dal contagio del virus Covid-19». Il tutto affiancato da una raccolta fondi – Sicilia per l’Italia – i cui ricavati saranno devoluti alle famiglie dei sanitari di tutta Italia morti a causa del virus. La Regione Siciliana, a pochi giorni dal Natale, ha deciso di affidarsi alla musica per provare a convincere i siciliani ad adottare le precauzioni che la pandemia impone. Cosi, l’ufficio speciale comunicazione per la Salute – istituito a fine settembre 2020 all’interno dell’assessorato di riferimento – nei giorni scorsi, ha messo mano al portafogli per impegnare la cifra da destinare al progetto Viene Natale, proposto agli uffici di piazza Ottavio Ziino dalla fondazione istituto Giglio di Cefalù, presieduta da Giovanni Albano.
Il risultato finale è una canzone inedita pubblicata il 22 dicembre. A interpretarla, senza ricevere alcun budget, un parterre di 32 partecipazioni artistiche, tra cantanti e band siciliane. Scorrendo l’elenco dei nomi spiccano quelli di Rosario Fiorello, Carmen Consoli e Mario Biondi. «Esaltiamo il valore della solidarietà e il senso di partecipazione», sono state le parole utilizzate dal presidente della Regione Nello Musumeci durante la conferenza stampa di presentazione il 22 dicembre. Insieme a lui l’assessore alla Salute Ruggero Razza, il presidente della fondazione Giglio di Cefalù e l’impresario Nuccio La Ferlita, vertice dell’agenzia Puntoeacapo a cui è stata affidata la produzione esecutiva.
Un’organizzazione che, stando ai documenti e incrociando qualche data, è stata messa in piedi nel giro di una settimana. Il 16 dicembre, la Regione riceve una nota dalla fondazione che gestisce l’ospedale di Cefalù (in provincia di Palermo) in cui si propone la partecipazione dell’assessorato al progetto Viene Natale. Lo stesso giorno, tramite una pec, l’assessorato comunica di avere accettato il progetto per un importo di 39mila e 900 euro. L’indomani, il 17 dicembre, è la fondazione a controfirmare il contratto. Quattro giorni dopo – il 22 dicembre – sulla piattaforma YouTube ecco la pubblicazione del videoclip con il brano che, almeno per il momento, ha accumulato 173mila visualizzazioni.
Ma se gli artisti hanno accettato gratuitamente l’invito a chi sono stati destinati i soldi? «Realizzare una canzone con 32 partecipazioni comporta l’affitto di studi di registrazione, lavori di postproduzione e uffici stampa che lavoravano quasi da un mese, parliamo di circa cento persone impegnate – chiarisce Nuccio La Ferlita a MeridioNews – Questo progetto ha contribuito anche a fare lavorare il settore della musica che è fermo da febbraio coinvolgendo persone in tutta Italia, perché ognuno ha registrato negli studi che aveva nelle vicinanze non potendosi spostare». Tra i fonici coinvolti nel progetto c’è, per esempio, Pino Pinaxa «che è il produttore di tutti i dischi di Franco Battiato» o Christian Rigano «che si occupa di tutte le parti elettroniche di Elisa, Jovanotti e Tiziano Ferro. Parliamo del top assoluto in Italia che, rispetto a quello che guadagnano normalmente, hanno fatto un prezzo di favore».
Insieme alla canzone, il progetto ha previsto l’affiancamento di una raccolta fondi. Chiunque può donare attraverso un Iban dedicato o tramite la piattaforma GoFundMe. L’idea sarebbe quella di raggiungere quota 100mila euro ma, al momento, il contatore è fermo soltanto a 1700 euro. La prima a donare – una quota di 10 euro – è stata Daniela Segreto, dirigente responsabile dell’ufficio speciale comunicazione per la Salute della Regione. «I fondi sono stati dati alla fondazione su rendicontazione – spiega la dirigente – Si tratta di una campagna di sensibilizzazione ed è stata proprio la fondazione ad avere realizzato tutta l’impalcatura».
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