Il 16 maggio del 1955 la mafia trucidava Salvatore Carnevale

NELLA RICORRENZA DEL 59° ANNIVERSARIO DELLA TRAGICA MORTE, GLI INDIPENDENTISTI DEL FRONTE NAZIONALE SICILIANO HANNO RICORDATO L’EROICA FIGURA DEL SINDACALISTA SALVATORE CARNEVALE

In un apposito Attivo teuto a Palermo, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu hanno ricordato il “Martirio” di TURIDDU CARNEVALE, che fu assassinato dalla mafia il 16 maggio del 1955, a Sciara, in una stradella di campagna. Si trattò di un delitto mostruoso ed eclatante, in qualche modo prevedibile.

Pur essendo ancora giovane (aveva appena trentadue anni, essendo nato a Galati Mamertino il 23 settembre del 1923), Turiddu era stato ed era, infatti, in primo piano nella lotta contro la mafia e contro la tracotanza dei complici e dei fiancheggiatori. Al proprio attivo Turiddu aveva alcune importanti rivendicazioni sindacali, come quella della “riduzione” ad 8 ore della giornata lavorativa. Aveva guidato, inoltre, tante iniziative di occupazione dei grandi FEUDI e/o di assegnazione di terre ai Contadini, soprattutto delle terre incolte.

Non mancarono, a suo tempo, tentativi di depistaggi delle indagini sulle cause dell’ASSASSINIO di CARNEVALE, ma la buona volontà di ampi settori della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, nonché una grande – insolita – mobilitazione dell’opinione pubblica e della Società Civile, fecero sì che la Verità e la Giustizia trionfassero.

Avvenne, cioè, che ha mafia, “finalmente”, fosse messa sotto accusa. Non solo: si era compreso, infatti, che quello della mafia, così come aveva sempre sostenuto TURIDDU CARNEVALE, era il problema più grave della Sicilia e come tale si sarebbe dovuto affrontare. Ma si comprese anche che la Sicilia non avrebbe mai avuto progresso ed avvenire se non si fosse, prima, liberata dalla mafia.

Onore, quindi, all’EROE del nostro tempo, SALVATORE CARNEVALE, ed onore a quegli intellettuali come Leonardo SCIASCIA, Carlo LEVI, Emanuele MACALUSO ed ai non pochi personaggi illustri degli anni “Cinquanta” del secolo corso, che elevarono, altissime, le rispettive voci per smantellare le ignobili CORTINE del SILENZIO e delle COMPLICITA’.

 

Giuseppe Sciano

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