Gianfranco Miccichè torna a far parlare di sé in chiave politica, questa volta con un’idea che appare una via di mezzo tra una provocazione e un tentativo di fare risorgere Forza Italia dalle ceneri del berlusconismo. Il piano è semplice: estendere il concetto di “casa dei moderati” a tutti quelli che si professano tali, incluso il Partito democratico. Una sorta di campo larghissimo che non si limita dunque ad accogliere tutto il centro, come pensato da Renato Schifani in chiave europea, con la proposta di una lista unica del Partito popolare europeo che possa includere anche Dc, Noi moderati e autonomisti; ma che in più ospiti anche Lega e Dem. Un fronte unico per fermare la cavalcata di Giorgia Meloni, troppo accentratrice secondo l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
Una specie di grosso compromesso storico, dunque, per mettere fine una volta per tutte al perenne litigio che serpeggia all’interno della coalizione del centrodestra. Un’animosità che, anche nei periodi di stasi, continua a covare sotto la cenere. E che, la storia recente parla chiaro, spesso è rinfocolata dalle pretese di Fratelli d’Italia, come si è visto anche nell’ultima vicenda che ha agitato le acque di governo, con la nomina d’imperio da parte di Roma di Fabio Fatuzzo, quota FdI, a commissario della depurazione delle acque in Sicilia.
Un’idea peregrina, forse, ma neanche troppo, se si ricorda bene il percorso di Gianfranco Miccichè. Che, ai tempi in cui era grande manovratore di Forza Italia in Sicilia, ha più volte tentato di attrarre verso il centro il Partito democratico e da presidente dell’Ars, come dicono i bene informati, più di un paio di volte ci è andato persino vicino. Anche in occasione delle ultime elezioni regionali c’è stato un momento in cui il ticket Pd-M5s, poi dissolto per dissidi a livello nazionale, ha vacillato sotto i colpi delle tentazioni dell’ex commissario regionale azzurro, ora al gruppo misto.
E a proposito del transito forzato al gruppo misto, per dare forza alla sua proposta, Miccichè sarebbe persino disposto a fare un doloroso passo indietro, tanto da individuare in Renato Schifani la guida ideale di questa strana coalizione antimeloniana. Coalizione che, secondo l’ex leader di Forza Italia, potrebbe portare nuovo vigore al partito, destinato ora come ora a un ruolo sempre più di secondo piano nel panorama politico tanto locale quanto nazionale dopo la scomparsa del fondatore e leader maximo Silvio Berlusconi.
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