Ial Sicilia, la disperazione di un dipendente e i retroscena di una folle rincorsa verso il buio. E la dottoressa Corsello…

ENTE E AMMINISTRAZIONE REGIONALE NON SI PARLANO DA TEMPO E LE INCOMPRENSIONI LE PAGANO I LAVORATORI. CIRCA UN MILIONE DI EURO CHE NON ARRIVA NELLE TASCHE DEI LAVORATORI

Siamo alla follia. La formazione professionale brancola oramai nel buio. Dietro il gesto estremo del lavoratore dipendente dello Ial Sicilia di stamattina, che ha tentato di darsi fuoco, si nasconde una grande verità.

Dopo mesi di attese vane per poter entrare in possesso di una parte delle spettanze maturate, i lavoratori dello Ial Sicilia si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano.

Vi raccontiamo l’ennesima giornata di ordinaria follia che ha visto protagonista sempre, tanto per cambiare, da un lato il dipartimento regionale della Formazione professionale, guidato dalla dottoressa Anna Rosa Corsello e dall’altro gli enti formativi e, ,nello specifico, lo Ial Sicilia. In mezzo, schiacciati mortalmente, i lavoratori, ed in questo caso i dipendenti Ial.

Al centro della disputa che si sarebbe consumata, un mandato da circa un milione di euro emesso in favore dello Ial Sicilia e destinato al pagamento sia della quota allievi che del personale dipendente.

Almeno secondo l’assessorato, la quota allievi andrebbe pagata per poter accedere al saldo del rimanente venti per cento dell’Avviso 20/2011.

L’ente ha più volte fatto sapere che con l’importo di circa un milione di euro avrebbe riconosciuto esclusivamente una mensilità al proprio personale senza distogliere alcunché per la quota allievi, vista l’emergenza economica e sociale in cui versano i propri dipendenti.

Non è tutto. Secondo quanto appreso nel corso della caotica e confusionaria giornata di oggi, il mandato di pagamento sarebbe stato destinato dall’Amministrazione regionale ad un vecchio contro corrente dell’ente interessato da decine di pignoramenti. L’Ial Sicilia, dal canto suo, avrebbe già bloccato il citato conto corrente nell’intento di tutelare i propri dipendenti ed evitare che le somme potessero essere aggredite, vanificando ogni sforzo tendente al pagamento di una mensilità in loro favore.

L’Ente formativo, intanto, pare che si sia attrezzato con un nuovo conto corrente dove far canalizzare l’importo richiamato e pagare così i lavoratori. Qualcosa però pare non essere andata per il verso giusto nella comunicazione che appare essere ai minimi termini tra ente e assessorato.

Nel marasma generale in cui versano gli uffici del dipartimento Formazione professionale, che appaiono sempre più fuori controllo da parte della dottoressa Corsello, accade anche l’inverosimile. Di fronte alle difficoltà dell’ente per via dei pignoramenti sul conto corrente ed alla richiesta formulata per iscritto della Cisl Scuola e volta a chiedere il pagamento a mezzo delega dell’importo citato, l’Amministrazione pare abbia risposto negativamente adducendo al fatto che trattandosi di risorse comunitarie la procedura di pagamento a mezzo funzionario delegato della Regione siciliana non sarebbe attuabile.

Ed allora cosa fanno la dottoressa Corsello e i suoi uffici? Si prodigano per trovare una soluzione possibile per far arrivare comunque i soldi ai lavoratori? Macchè! Decidono di liquidare circa un milione di euro proprio su quel conto corrente, forse non riflettendo sul fatto che le somme sarebbero ritornate indietro!

Lascia l’amaro in bocca anche un altro fatto. Sempre la Cisl Scuola avrebbe preso carta e penna e scritto alla dottoressa Corsello una nota per chiedere un intervento autorevole del dirigente generale affinchèé l’importo in uscita potesse giungere nelle tasche dei titolari legittimi, cioè i lavoratori. Parole e iniziativa resi vani da quanto poi accaduto.

Il mandato uscito dall’Amministrazione non è mai pervenuto sul conto corrente dell’Ial, “infestato da decine di pignoramenti” e le somme sono ritornate indietro come un boomerang, lasciando all’asciutto e nella più totale disperazione i dipendenti che da mesi protestano davanti i cancelli dell’assessorato regionale alla Formazione professionale.

Di fronte alla situazione drammatica ci si aspetterebbero provvedimenti straordinari da parte di un Governo responsabile e pronto a sostenere le ragioni dell’emergenza sociale dei più deboli. E invece tutto questo non si evince in questo racconto che ha dell’incredibile.

Vi sono momenti che dovrebbero spingere chi amministra la cosa pubblica a mettere da parte azioni giudiziarie, propositi di riforma del settore, scontro politico e alleviare il disagio e la pesante sofferenza dei lavoratori, anello debole del sistema. Tutto ciò ad oggi non si evince dall’atteggiamento dell’Amministrazione regionale, rappresentata della dottoressa Corsello e del Governo regionale per mezzo dell’assessore Nelli Scilabra.

Una ricostruzione allucinante che conferma come procedure, ritardi, burocrazia, incomprensione, killeraggio politico contro il citato ente costituiscano un miscuglio esplosivo per danneggia solamente i lavoratori, trascinati in un tunnel buio e senza speranza.

Intanto il lavoratore protagonista del tentativo di suicidio si ritrova con lo sfratto esecutivo per il prossimo 28 marzo e la tragedia di vedersi sbattuto fuori casa con la famiglia senza aver avuto la possibilità quanto meno di effettuare un minimo versamento attraverso quella “miseria” di mensilità che sarebbe, magari arrivata in tempo se non fosse accaduto l’inverosimile che emerge dal racconto.

E adesso? Il buio totale.

Nel frattempo qualcuno dai piani alti del dipartimento regionale della Formazione ha ritenuto indispensabile chiedere alle forze dell’ordine lo sgombero delle tende piazzate dai lavoratori dello Ial Sicilia da un paio di mesi davanti i cancelli dell’assessorato di viale Regione siciliana a Palermo.

Evidentemente, per la dottoressa Corsello e per l’assessore regionale al settore, nelli Scilabra, l’emergenza è rappresentata dalle proteste dei lavoratori…

 

 

Giuseppe Messina

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