Ial Sicilia, alla ‘ricerca’ degli stipendi

Qualcosa sta cambiando nella formazione professionale in Sicilia? Nei giorni scorsi l’attenzione è stata rivolta a forme di protesta spontanee  e organizzate spinte da un unico tormento: lo stipendio. Per la prima volta in oltre trent’anni di attività nel settore, una buona parte degli operatori, dipendenti a tempo indeterminato degli Enti gestori di progetti formativi a valere sull’Avviso 20/2011, resta a casa e senza soldi. Un epilogo prevedibile che il nuovo presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha tentato in tutti i modi di evitare. Ma l’eredità lasciata dal predecessore, Raffaele Lombardo, e dalla cordata politico amministrativa pidiessina, Ludovico Albert, già dirigente generale al ramo e Mario Centorrino, già assessore alla Formazione professionale, è pesante.

Vediamo di provare a ricostruire i fatti succedutisi tra il 17 ed il 20 dicembre scorso. Intanto sottolineiamo che sembrano cambiati certi equilibri nelle relazioni tra Governo regionale e parti sociali nel settore della formazione professionale. Appare come disintegrata la concertazione dal nascere di un nuovo modello di confronto con gli interlocutori del settore che passa dalla base lavorativa e non da quella organizzata sindacalmente. Così come appare essere caduto quel velo di garantismo per taluni Enti di formazione. E questo ci sembra si possa desumere dalla direttiva, di qualche ora fa, emanata dall’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra. Decisione che farà scattare gli ennesimi controlli nei confronti degli Enti formativi.

Che sia finita la pacchia per certi Enti? Può darsi. Lo ribadiamo, sembrerebbero, in questa prima fase dell’azione di governo nel settore della formazione professionale, tramontate le consolidate relazioni sindacali per far spazio ad una concertazione che parte dalla base, priva di filtri, un confronto aperto e diretto con i lavoratori, vere vittime dell’intero sistema. Rispetto al passato appare come una vera e propria rivoluzione, così come già annunciata da Crocetta all’atto del suo insediamento.

Restano le decisioni assunte dal Governo per rispondere celermente alle emergenze. C’è l’apertura delle ‘casse’ regionali della Sicilia fino al 31dicembre prossimo per garantire i pagamenti degli stipendi dei lavoratori della formazione professionale. Un primo passo, la mano allungata verso i lavoratori e la loro sofferenza. Sembrano concretizzarsi gli impegni assunti dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e dall’assessore Scilabra. Così come opportuno e necessario appare lo stanziamento di 12 milioni di euro di fondi regionali necessari a garantire la liquidità a valere sull’Avviso 20/2011 per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori del settore entro fine anno.

L’annuncio è di quelli che non ammettono repliche, una conferma concreta dell’impegno assunto con tutti i lavoratori incontrati in questi giorni di tensione sociale. E Nelli Scilabra, per l’appunto assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, lo ha fatto scegliendo uno scenario inconsueto che ha dato, con ogni probabilità, fastidio a qualche sindacato abituato a dettare tempi e regole. E lo ha fatto con coraggio e senza “peli sulla lingua”, lontana da forme ermetiche di “politichese”. Proprio così, davanti ad un gruppo di lavoratori, dipendenti dello Ial Sicilia, che lamentavano, guarda caso, il mancato riconoscimento da diversi mesi delle retribuzioni.

“Verranno anticipati immediatamente agli Enti, per pagare i lavoratori della formazione siciliana, circa 6 milioni di euro a valere sull’Avviso 20/2011 -, ha detto l’assessore -. Altri 6 milioni di euro verranno erogati nelle prossime settimane al fine di superare l’emergenza dei lavoratori e delle loro famiglie”. Ma l’annuncio che, a nostro avviso, potrebbe aprire un nuovo filone di polemiche è quello dell’avvio di controlli mirati verso tutti gli Enti formativi per verificare la correttezza dell’uso delle somme destinate per il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori.

A far assumere questa decisione all’assessore Scilabra un fatto in particolare. Dopo aver raccolto la testimonianza circa il mancato riconoscimento di 13 mensilità avanzata da diversi lavoratori dello Ial, non sindacalizzati Cisl, incontrati nella sede di via Ausonia, l’assessore Scilabra ha voluto precisare: “Ci stupisce che la Cisl ritenga la questione dei pagamenti relativi all’Avviso 20/2011 come il problema principe della formazione siciliana, nonostante col Presidente abbiamo assunto precisi impegni per una rapida e regolare risoluzione. Ritengo assolutamente marginale lo sciopero sul pagamento delle retribuzioni a valere sull’Avviso 20/2011, rispetto alla questione complessiva del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori. (a destra, foto tratta da wwwsindacatounionenazionaledellavoro.blogspot.)

La questione del 2012 afferisce solamente alle ultime tre ultime mensilità dell’ anno 2012, i lavoratori lamentano un numero ben maggiore di mensilità non riconosciute”. Poi l’affondo: “Abbiamo infatti rilevato gravi criticità nella gestione dei 185 milioni di euro già erogati dalla Regione siciliana a taluni Enti e destinati al pagamento dei lavoratori sino al maggio 2012, a valere sul Piano regionale offerta formativa (Prof) per l’anno 2011. Non si comprende, dunque – continua l’assessore Scilabra – perché in taluni casi, come quello che riguarda lo Ial Sicilia, i lavoratori non percepiscano stipendio da oltre un anno”.

Sulla vicenda ha precisato le immediate mosse dell’assessorato. “Abbiamo scoperto che lo Ial Sicilia ha ricevuto 20 milioni di euro per il pagamento dei personale, non si comprende come i lavoratori non abbiano percepito lo stipendio. Contesteremo immediatamente all’Ente le circostanze, chiedendo di produrre tutte le certificazioni attestanti i pagamenti al personale e adotteremo i provvedimenti consequenziali ove dovessero trovare conferma le prospettate irregolarità e violazioni di legge o dei contratti di lavoro. Compiute le verifiche non esiteremo a contestare l’addebito”. Scilabra traccia anche la linea di demarcazione con la passata gestione politica dell’assessorato di via Ausonia, precisando: “Andiamo avanti su questa linea e assicuro che non ci saranno sconti per nessuno, il sistema della formazione professionale in Sicilia va radicalmente riformato”.

Va precisato che l’assessore non ha perso tempo. Al termine dell’incontro, infatti, ha prontamente emanato una direttiva contenente precise disposizioni affinché si compia nei confronti dello Ial Sicilia una “verifica ispettiva al fine di accertare il corretto utilizzo da parte dello stesso delle risorse assegnate con vincolo di destinazione, il rispetto delle norme di legge e dei contratti di lavoro, nonché la sussistenza di eventuali profili di responsabilità”.

Per correttezza riferiamo che analogo accertamento é stato disposto nei confronti di tutti gli enti che hanno beneficiato di risorse da parte dell’Amministrazione regionale a valere sul Prof 2011.

Di parere diverso la Cisl. Almeno stante a quanto si apprende dal sito istituzionale del sindacato cosiddetto “bianco”. Riportiamo alcuni passi del comunicato indirizzato ai lavoratori. Circa lo sblocco della prima trance di denaro per il pagamento delle retribuzione dalla Cisl fanno sapere: “È una piccola boccata d’ossigeno per gli operatori della formazione, e rappresenta il risultato della lotta portata avanti in questi giorni dai lavoratori e dal sindacato, al loro fianco, con proteste di piazza e incontri tenuti alla Regione. I lavoratori – denuncia Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl in Sicilia – stanno pagando a caro prezzo il ritardo del passaggio al nuovo sistema di finanziamento, dal bilancio regionale al Fondo sociale europeo, causato dal Governo regionale precedente. Vogliamo e chiediamo un’azione di moralizzazione del settore che cacci via i truffatori e metta in atto, contemporaneamente, tutte le misure concordate con il sindacato per tutelare il reddito e l’occupazione dei lavoratori”.

“L’assessore Scilabra e il presidente della Regione Crocetta – aggiunge Bernava – nell’azione di pulizia del settore dal malaffare, che condividiamo, devono sottoscrivere un accordo, un’alleanza con i sindacati per tutelare esclusivamente i lavoratori, procedere con i pagamenti per le attività formative e con  una selezione rigorosa degli enti, escludendo gli avventurieri”.

Che vi sia una diversità di veduta non pare esserci alcun dubbio. Proviamo a fare alcune riflessioni. Questa eventuale diversità di veduta appare poca cosa, a nostro avviso, rispetto al reale affetto dei reciproci annunci. Da un lato attendiamo di conoscere quale incidenza reale potrà avere una lunga e peraltro annunciata attività ispettiva rispetto agli eventuali risultati attesi. Quali i risvolti positivi e concreti in favore dei lavoratori. Lo vedremo.

Intanto ci sentiamo di precisare che il mancato pagamento degli stipendi dovrebbe significare due cose. In primo luogo, il mancato rispetto dell’articolo 17 della legge regionale 27 del 15 maggio 1991. Legge che prevede proprio il pagamento ogni mese delle spettanza al personale della formazione professionale. E poi il mancato rispetto del Contratto collettivo di lavoro (Ccnl). In entrambi i casi verrebbe meno una delle clausole sottoscritte nel contratto che lega l’amministrazione attiva ed i privati gestori di una quota di finanziamento a valere sull’avviso 20/2011. Significherebbe anche per l’amministrazione attiva, il dover avviare la valutazione per una eventuale sospensione dell’accreditamento. In buona sostanza tutto ciò che si fa per controllare alla fine potenzialmente ricade negativamente sui lavoratori. Ed allora, forse sarebbe più opportuno lavorare parallelamente ad una modifica normativa che, integrando la legge regionale 24 del 6 marzo 1976, introduca una agenzia unica del personale operante nella formazione professionale ed assunto entro il 31/12/2008. Proposta già lanciata dalla redazione del giornale qualche giorno fa. La norma diverrebbe l’unica ancora di salvataggio, una misura per mettere in sicurezza i 10 mila lavoratori siciliani.

Dall’altro lato sarebbe interessante conoscere il significato della parola “avventurieri”. Non è che il riferimento potrebbe essere a quelle società di capitali che operano per ottenere un profitto dall’attività formativa a valere sull’avviso 20/2011, sacrificando magari qualità nell’erogazione dell’offerta formativa, oppure ritardando il pagamento delle retribuzioni al proprio personale? Anche questo è un bel tema che sarebbe opportuno approfondire. Vedremo gli sviluppi nelle prossime settimane. Intanto siamo a qualche giorno dalla festività natalizie ed ad essere penalizzati sono sempre e soltanto i lavoratori che, in larga misura, non riceveranno alcuna retribuzione.

 

Giuseppe Messina

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