Iacp, tra concorsi e presunte irregolarità Schilirò in pensione dopo 41 anni alla guida

A gestirlo da mesi sono un nuovo commissario ad acta e un nuovo direttore generale, ma i problemi all’Istituto autonomo case popolari di Catania non sono finiti e l’ente pubblico, controllato dalla Regione siciliana, non smette di far parlare di sé. Non solo per lo scandalo che vede coinvolto l’ex direttore generale Santo Rubino Schilirò, sotto processo assieme ad altri tre dipendenti, per truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio. Denunciato alla Corte dei Conti per un buco di bilancio di oltre 30 milioni di euro, manterrà la carica di direttore dell’area contabile fino al primo aprile 2014, quando verrà collocato a riposo, dopo 41 anni e nove mesi di servizio allo Iacp. La prima udienza del procedimento, già rinviata per tre volte – a novembre 2012, febbraio e maggio di quest’anno – è fissata per oggi.

Da mesi l’istituto è sotto i riflettori anche per le proteste di sette precari che, da fine febbraio senza contratto dopo dieci anni di assunzione per chiamata diretta, hanno rivendicato la stabilizzazione, occupando la sede di via Dottor Consoli.  A giugno, per volere del commissario Salvatore Pirrone, sono stati pubblicati avvisi di selezione proprio per le sette figure mancanti, ma i bandi suscitano non poche perplessità tra quanti da anni aspettano di ricoprire quei ruoli tramite diverse selezioni mai concluse. Inoltre, a fine ottobre, a presiedere una delle commissioni di esame per le domande è stato nominato, dal direttore generale Giovanni Scuderetti, il rappresentante sindacale interno allo Iacp, nonostante sia vietato per legge.

Ma andiamo con ordine. La pianta organica dello Iacp è certamente carente: l’ente impiega, infatti, meno della metà delle 130 unità previste. Per questo motivo, nel 2009, la Regione ha autorizzato una deroga alle assunzioni, in seguito alla quale sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale regionale 13 bandi di selezione di personale da assumere a tempo indeterminato. In migliaia hanno fatto domanda ma, dopo quattro anni, i concorsi sono ancora in corso di espletamento. L’unico parzialmente avviato è per un posto di funzionario tecnico di categoria D, ma sono già pervenute denunce per la partecipazione della segretaria dell’ex commissario straordinario Antonio Leone, Laura Blancato, assunta per chiamata diretta allo Iacp. Denunce che fanno riferimento a un fatto specifico avvenuto durante il test: alcuni partecipanti non hanno gradito che la Blancato si sia alzata volontariamente per scegliere la busta con il testo della prova.

Mentre, da un lato, l’esito dei concorsi è bloccato, dall’altro si è continuato ad assumere addetti con contratti a progetto e, col passare degli anni, in sette sono divenuti precari storici dell’ente. Adesso, dopo la scadenza del loro ennesimo contratto, si deve supplire alla mancanza di queste unità e – mentre chi ha partecipato ai bandi del 2009 è ancora in attesa – sono stati pubblicati nuovi avvisi per la selezioni di collaboratori a progetto.

I bandi sono stati pubblicati il 18 giugno scorso, sul sito dello Iacp ma non in evidenza nella homepage, e con scadenza di undici giorni. Uno dei requisiti è «avere espletato attività lavorativa presso gli II.AA.CC.PP. o enti trasformati operanti nell’edilizia residenziale pubblica effettuata esclusivamente in virtù di contratti a termine (co.co.co o co.co.pro.)». Esperienza che restringe di molto la rosa dei candidati. È richiesto anche un titolo di studio, che varia a seconda delle figure da selezionare ed è molto specifico per alcuni compiti, mentre per altri – nonostante l’alto profilo tecnico dei ruoli da ricoprire – molto generico. Così, nell’avviso di selezione dei collaboratori dell’area contabile per la gestione e manutenzione di tutta la parte tecnologica dell’ente è specificatamente richiesto il «titolo di diploma di ragioniere ad indirizzo informatico». Mentre per gli altri due progetti – che hanno a che fare con materia di bilancio e previdenziale, consulenza del lavoro e tributaria – non viene richiesto alcun titolo di studio specifico, ma semplicemente il diploma di scuola superiore.

Nell’avviso di selezione per un posto di «avvocato presso l’area amministrativo/legale» non è stato inizialmente inserito come requisito l’aver espletato attività lavorativa presso gli II.AA.CC.PP. o enti trasformati operanti nell’edilizia residenziale pubblica. Il testo, però, è stato ritirato dopo pochi giorni per uniformarlo a quello degli altri due bandi. L’errata corrige è del 2 luglio 2013, data successiva a quella della scadenza degli avvisi, fissata per il 29 giugno. I termini per la presentazione di nuove domande, però, non sono mai stati riaperti e quelle già presentate non potevano tenere conto delle modifiche apportate al bando.

Nonostante queste incongruenze, l’espletamento della procedura di selezione va avanti e il 22 ottobre scorso sono stati nominati i componenti delle commissioni d’esami. Tutti dipendenti dell’enteA occuparsi delle domande e delle successive graduatorie per le collaborazioni con l’area legale sarà Adele Fiorello, capo servizio protocollo ed imputata assieme a Schilirò nel processo sullo scandalo Iacp. Mentre come presidente della commissione per la selezione dei collaboratori dell’area tecnica è stato nominato il geometra e rappresentante sindacale unitario (Rsu) della Cgil Salvatore Russo. Lo stesso che in questi mesi si è battuto a fianco dei sette ex dipendenti, affinché venisse loro rinnovato il contratto. E nonostante per legge i sindacalisti non possano fare parte delle commissioni di esami.

 

[Foto di clarita]

Agata Pasqualino

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