I termovalorizzatori, il Movimento 5 stelle e le cementerie siciliane

Leggiamo un’interessante nota dei grillini siciliani. “Il Movimento 5 Stelle Palermo ribadisce il suo NO agli INCENERITORI vista la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Regione siciliana dello scorso 3 agosto, nella “disposizione commissariale” del 7 giugno 2012 n. 65 al terzo comma dell’articolo 1, in cui si apprende che l’attuale Governo Siciliano si appresta “a disporre la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti di termovalorizzazione”.

Che il Governo Lombardo, alla fine, dovesse optare per la realizzazione dei termovalorizzatori non ci stupisce affatto. L’Mpa di Raffaele Lombardo, per la cronaca, è il partito che nel 2007 presentò in pompa mana un’interpellanza – firmata da tutti i parlamentari di questo partito a Sala d’Ercole – contro la realizzazione del rigassificatore  Porto Empedocle. In questa pregevole interpellanza gli allora attenti parlamentari dell’Mpa mettevano in guardia la politica siciliana del tempo circa i pericoli di un impianto pericolosissimo che mai a e poi mai avrebbe dovuto vedere la lucea mmeno di un chilometro di distanza dalla Valle dei Templi di Agrigento.

Due anni dopo, Lombardo, già presidente della Regione, approvata il progetto per il rigassificatore di Porto Empedocle. Questo è Lombardo: un uomo politico che sa farsi solo i fatti propri (la dizione precisa sarebbe un’altra…). Per questo non siamo stupiti che abbia optato per i termovalorizzatori dopo aver passato quattro anni ad autocelebrarsi come il presidente della Regione che ha detto “no” ai termovalorizzatori…

Ma torniamo al comunicato dei grillini di Sicilia. “In un momento in cui la Sicilia è il fanalino di coda nel rispetto delle normative CE 98/08 per la raccolta differenziata, il Movimento 5 Stelle denuncia l’arretratezza rispetto alle tematiche ambientali dimostrata dalla classe politica che presiede la Regione siciliana”.

Parola di Giampiero Trizzino, candidato del Movimento 5 Stelle nel collegio di Palermo alle future elezioni regionali. “In una Regione degna di questo nome – aggiunge Trizzino – un Presidente dimissionario non decide per i cittadini, e senza i cittadini, sulla loro salute. In una Regione, massacrata dai rifiuti e umiliata dall’incapacità dell’amministrazione di essere virtuosa, un Presidente sotto processo non continua su questa linea”.

Aggiunge un altro futuro candidato alle elezioni del Movimento 5 Stelle di Palermo, Riccardo Ricciardi: “Lombardo, dimissionario presidente della Regione, nonostante i tempi di vacche indebitate, ha deciso di assegnare 200 milioni dei tanto ambiti fondi Fas, per la progettazione-realizzazione-gestione di due inceneritori. Che l’uscente presidente della Regione sicilia non avesse nella coerenza il suo punto forte se ne erano già accorti tutti”.

Ai simpatici amici del Movimento 5 Stelle vorremmo ricordare un ‘piccolo’ particolare che gli deve essere sfuggito: il Governo Lombardo, qualche settimana fa, ha presentato a Roma il Piano rifiuti. Lo ha presentato dopo quattro anni di governo della Sicilia, in ‘zona Cesarini’. Il Governo Monti ha approvato il Piano della Sicilia.

Sapete, cari amici grillini, cosa prevede, tra le altre cose, il Piano dei rifiuti della Sicilia? Che il Cdr – il Combustibile derivato dai rifiuti -possa essere bruciato dalle cementerie siciliane.

Nel comunicato del Movimento 5 Stelle leggiamo che la Sicilia è il “fanalino di coda… per la raccolta differenziata”. Sapete cosa significa questo, amici grillini? Che il Cdr che finirà nei forni delle cementerie siciliane conterrà tutte quelle sostanze – a cominciare dalla plastica, ma non solo – che, bruciando, produrranno veleni (a cominciare dalla diossina, ma non solo).

La combustione del Cdr nelle cementerie è molto più grave della combustione nei termovalorizzatori. Questi ultimi – così, almeno, tentano di farci credere – dovrebbero avere dei filtri speciali per bloccare almeno una parte dei veleni emessi nell’aria durante la combustione. Mentre le cementerie siciliane non utilizzano certi accorgimenti.

Eppure, cari amici grillini, la notizia che il Cdr siciliano finirà nelle cementerie siciliane non ha fatto notizia. Visto che siete sensibili a questi temi – e visto che in Sicilia, di questa storia, non ne parla nessuno – perché non ci date una mano a mandare all’aria quest’operazione che, forse, potrebbe già essere in atto nel silenzio generale?   

In prima pagina, foto della cementeria di Porto Empedocle

 

Redazione

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