“Sono oltre 5000 mila i lavoratori precari del Comune che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro”.
Lo denuncia Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che tira in ballo il Governo e il Parlamento nazionali.
A rischio sarebbero gli oltre mille e 600 operai della Gesip, ai quali nessuno – a Palermo come a Roma – ha dato risposte concrete. “Nei giorni scorsi, sempre da Roma – aggiunge Figuccia – è arrivata una doppia doccia fredda, con la Lega Nord che, al Parlamento, sta cercando di eliminare dalla Finanziaria nazionale i 28 milioni di euro che servono per finanziare il Coime e i 55 milioni di euro con i quali il Comune paga i circa 2 mila 800 ex Lsu stabilizzati con il part-time, e a cui, addirittura, nei giorni scorsi era stato promesso pure un aumento delle ore lavorative e quindi di stipendio”.
La cosa che colpisce e stupisce è la superficialità con la quale il Governo Renzi e il Parlamento nazionale si propongono, insieme, di tagliare i fondi a precari ormai storici. Gli operai della Gesip (che erano mille e 800 e che per Figuccia sono diventati mille e 600) operano dal 2000. I 2 mila e 800 Lsu (sigla che sta per Lavoratori socialmente utili) sono stati creati nella seconda metà degli anni ’90 del secolo passato dal Governo di Romano Prodi (Ministro del Lavoro era Tiziano Treu). I dipendenti dei Coime – circa un migliaio – lavorano al Comune di Palermo addirittura dalla seconda metà degli anni ’80! Superfluo anche anche loro sono entrati nella Pubblica amministrazione in forza di una legge dello Stato.
Ebbene, a migliaia di persone che prestano servizio da dieci, da venti e anche da trent’anni il Governo Renzi e il Parlamento nazionale comunicano che non ci sono più soldi. E che dovrebbero restare disoccupati.
“Se a Roma qualcuno non interviene – sottolinea Figuccia – il Comune si ritroverà migliaia di lavoratori sulle proprie spalle senza ricevere un centesimo di contributo statale. E’ necessario, quindi, che Orlando si dia una mossa ed intervenga al più presto sul Governo nazionale affinché vengano ripristinati i fondi che Roma da anni stanzia per Palermo: se così non fosse, il Comune si ritroverebbe sull’orlo del dissesto finanziario, con gravissime conseguenze per tutti i palermitani.
“C’è di più – conclude il consigliere comunale – stasera a Sala delle Lapidi (la sede del Consiglio comunale di Palermo) dovrebbe iniziare la discussione del bilancio comunale, ma prima è indispensabile correggere il grossolano errore commesso dagli uffici e trovare le risorse necessarie per finanziare il mutuo per la ristrutturazione del Palazzetto dello sport di viale dell’Olimpo: senza lo stop del segretario generale, avremmo preso un clamoroso abbaglio”.
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