Forse “Spider-pork” non ha convinto più di tanto come causa dei mali della famiglia Simpson e di Homer in particolare? O è che la benevolenza di Bart nei confronti di Flanders è troppo improbabile? Fatto sta che “I Simpson – Il film” appena uscito nelle sale cinematografiche del Belpaese è andato subito bene.
Dopo diciotto anni di produzione televisiva, equivalente a quattrocento puntate, il regista David Silverman, insieme ai produttori Matt Groening e James L. Brooks, ha dato vita ad un’opera cinematografica avvincente: belli la grafica 3D, la musica e gli effetti speciali. Convincenti tutti i personaggi che popolano limprecisata cittadina di Springfield ed azzeccato il contributo degli special guests: Il “Presidente statunitense” Arnold Schwarzenegger, il gruppo punk-rock Green Day, l’attore Tom Hanks ed Hillary Clinton che calano ancor meglio il film nella società di estrazione media a stelle e strisce.
Il film vede come protagonista Homer (e come potrebbe essere altrimenti?), stavolta alle prese con la salvezza del mondo minacciato da una catastrofe che lui stesso ha provocato. La causa dei mali, più precisamente, è il nuovo maialino domestico di Homer chiamato Spider-pork e la sua notevole produzione di escrementi che provoca un disastro di proporzioni mai viste a Springfield. Gli abitanti della cittadina, così, infervorati e sommersi dalla montagna puzzolente, si scagliano contro i Simpson che però riescono a salvarsi per un pelo. Ma non è tutto, perché la calamità scatenata da Homer ha attirato l’attenzione dellinedito presidente statunitense Arnold Schwarzenegger e del responsabile dell’agenzia per la protezione ambientale (l’EPA) Russ Cargill che prendono una drastica decisione: quarantena per tutta la città, che viene chiusa sotto una cupola di vetro.
Parte benissimo, la pellicola, e ripropone le solite gag esilaranti già rodate in TV, rischiando tuttavia di cadere nella monotonia tipica del lungo minutaggio applicato a serie che, invece, giocano su una maggiore brevità e concentrazione delle gag di spirito tutto Usa. I riferimenti ad altri film o temi (Spider-pork per Spiderman, la ciambella come l’anello del “Signore degli anelli”, il papà di Homer indemoniato come la fanciulla de “L’esorcista”, Homer alla guida di una moto stile “Terminator 2” e l’indiana nella tenda a ricordare la parodia “Hot shot”) sono quel plus che rianimano la vicenda simpsoniana e che la scuotono un po.
Ma se alla fine lo spettacolo può sembrare una puntata un po’ troppo allungata e dilatata dello show televisivo, le occasioni per (sor)ridere tutto sommato non mancano. In attesa del secondo atto del film, in programma per lanno prossimo: staremo a vedere se Groening & Co. riusciranno a dare un taglio, a nostro avviso necessario, più cinematografico al cartoon.
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