I Savoia, protagonisti di scelleratezze

Caro Giulio,

sono pienamente d’accordo con la tua coraggiosa, documentata ed opportuna presa di posizione e condivido pienamente i valori morali, politici e culturali che ne sono alla base. Hai fatto bene a contestare l’operazione di Colonialismo culturale e politico connessa al restauro ed alla riproposizione del monumento al ‘Conquistador’ Vittorio Emanuele II, Re d’Italia. Iniziativa, quest’ultima, assunta dai politici locali, dominanti, come momento celebrativo della ricorrenza appunto del 150°anniversario della tragica ‘Conquista’ della Sicilia da parte dell’Armata Anglo-Piemontese e mafiosa.

Tutti i Siciliani di tenace concetto e ‘consapevoli’, tutti i veri Siciliani senza specifici aggettivi – (con la ovvia eccezione dei i dormienti e degli ascarizzati) – abbiamo motivo di esserti grati in quanto hai impedito che passasse sotto silenzio questa gravissima, ennesima operazione di tentativo di ‘lavaggio del cervello’.

Vittorio Emanuele II – fra le altre ‘scelleratezze’ – compì quella di fare “bombardare” nel settembre del 1866 – per diversi giorni – dall’Esercito Regio e dalla flotta militare italiana proprio la città di Palermo che si era ribellata per reclamare il diritto alla libertà e all’indipendenza della Sicilia, ridotta ormai in colonia di sfruttamento interna allo Stato italiano. Le vittime siciliane furono più di diecimila. Le distruzioni furono enormi. Le rappresaglie , le torture, le violazioni dei diritti umani, le fucilazioni, le torture e le discriminazioni si protrassero ancora per qualche anno. E provocarono la morte di altre migliaia di Siciliani.

Ed allora, caro Giulio, la tua protesta, la nostra protesta, si assume la responsabilità ed il dovere di arginare anche la sindrome di Stoccolma che si è voluta inoculare da 150 anni al Popolo Siciliano. E che ne impedisce certamente la crescita ed il progresso. Si tratta, come ben sai, del doloroso e triste fenomeno dell’alienazione culturale, denunziato nel secolo scorso da Franz Fanon. Le vittime (i Siciliani) si identificano cioè con i propri assassini. Si devono identificare coni propri assassini ( piemontesi e compagnia suonata). Vergogna!

Fuori quindi monumenti e toponimastica dedicati ai nemici della Sicilia! Detto questo, Ti ringraziamo (mi permetto di ringraziarTi anche a nome degli iscritti e dei simpatizzanti dell’FNS ) per ciò che hai fatto e ti assicuriamo che continueremo ad essere in prima linea nella lotta per rivendicare – per il popolo siciliano – il diritto alla verità e il diritto al recupero della memoria storica.

Ed il popolo siciliano che avrà riconquistato la consapevolezza di se stesso e della propria identità (pluralistica e dinamica… ma “propria) saprà affrontare meglio la realtà di oggi e il proprio futuro. Sì, perché il popolo siciliano ha pure dritto al proprio futuro da rivendicare e conquistare.

 

 

 

Giuseppe Sciano

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