«Bloccati pochi secondi prima di compiere un atto criminoso». Almeno secondo la squadra mobile di Catania che ha arrestato i gemelli pluripregiudicati Concetto e Michele Mannuccia (classe 1984), accusati di detenzione e porto di arma da sparo clandestina e indagati in stato di libertà per ricettazione e porto abusivo di oggetti atti a offendere. I fatti si sono verificati nella mattina del 27 novembre, quando i poliziotti stavano eseguendo un controllo sul territorio in via Giannitto, nel quartiere di San Cristoforo.
Ai bordi della strada c’era un’automobile a fari spenti e motore acceso, dalla quale sarebbe sceso un uomo che si è diretto a passo svelto verso una traversa lì vicino, mentre il conducente è rimasto nella vettura. I falchi, allora, hanno tentato un controllo. Concetto Mannuccia (l’uomo fuori dall’auto), accortosi della polizia, avrebbe provato a fuggire e avrebbe estratto una pistola dai pantaloni.
Gli agenti, nel frattempo, avevano bloccato Michele Mannuccia, fratello gemello dell’altro. Solo a quel punto, Concetto Mannuccia avrebbe deciso di gettare via l’arma e continuare a scappare. Poco dopo, però, è stato raggiunto, bloccato e perquisito. Nella macchina c’erano sei cartucce calibro 7.65 e alcune mazze di legno e ferro. L’arma brandita dal pregiudicato, invece, era una Bruni modello 85, modificata in modo da potere sparare. I due sono adesso rinchiusi nel carcere di piazza Lanza.
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