Una nota ufficiale della Federazione italiana scherma, ripresa anche sul sito web nazionale. E la conferma dal presidente di Federscherma Italia, Giorgio Scarso, che a MeridioNews dichiara: «I mondiali militari di scherma del 2017, a settembre, si faranno in Sicilia, in provincia di Catania». Resta, però, da scegliere dove. «Abbiamo fatto due proposte: il PalaNesima e il PalaTupparello, ad Acireale». Una dichiarazione che lascia aperta la più ovvia delle domande: come si potrà usare il PalaNesima per un evento di portata mondiale se la struttura non solo è totalmente abbandonata ma non è mai entrata a regime? «I finanziamenti per la sistemazione delle strutture passano da canali diversi da quelli dell’organizzazione dell’evento – continua Scarso – Deve essere coinvolta la città. Noi possiamo organizzare in edifici a norma, che rispettino determinati canoni. Ovviamente se il PalaNesima non li rispetta, e saranno i sopralluoghi a dirlo, si andrà al PalaTupparello».
L’occasione persa per il capoluogo etneo pare, in effetti, più di una possibilità. E pare che anche alla Regione Siciliana, che collaborerà alla realizzazione dell’appuntamento sportivo tramite l’assessorato allo Sport guidato dal catanese Anthony Barbagallo, frenino gli entusiasmi. Sia perché le coperture finanziarie sarebbero da trovare, sia perché il componente della giunta di Rosario Crocetta le condizioni dell’edificio alla periferia di Catania le conosce bene. «Useremo le strutture che saranno disponibili – prosegue Giorgio Scarso – Abbiamo scelto il Catanese per tanti motivi. Ci sono posti dove potere lavorare bene, i mondiali di scherma del 2011 fatti a Catania sono stati straordinari e l’organizzazione si è dimostrata pienamente all’altezza di un evento di quella caratura». I mondiali militari hanno una portata lievemente inferiore, ma potrebbero vedere scendere in pedana la maggior parte delle stelle locali. Dalla puntese Rossella Fiamingo all’acese Daniele Garozzo.
«Mi hanno chiesto, per esempio, perché non Palermo? Perché servono i posti e Palermo non ne ha, e se manca la base… – dice – Gli investimenti, del resto, non sono particolarmente elevati. Tra la Regione, la Federazione e gli sponsor si riescono a fare tante cose, ma serve il coinvolgimento anche delle città». In cui, però, l’indotto non sarebbe da poco. «Verranno atleti da poco meno di trenta Paesi, oltre 250 atleti, più di mille persone al seguito, senza considerare la vetrina internazionale per l’intero territorio. Insomma, ospitare questi eventi dà solo benefici». «Noi siamo chiaramente in grado di mettere in piedi un’organizzazione impeccabile, ma il Comune può sostenerla?», domanda Andrea Chiaramonte, delegato provinciale della Federscherma di Catania. «Io non sapevo che l’assegnazione all’Italia fosse ufficiale, ma non ho timore che riusciremo a sostenere l’onere del da farsi», sostiene lo sportivo.
Quando gli si cita il PalaNesima, però, difficilmente riesce a trattenere un sorriso. E non è l’unico. «L’amministrazione comunale deve metterci del suo – spiega Chiaramonte – E noi non possiamo fare nulla oltre a garantire che saremo perfetti. Abbiamo organizzatori e arbitri di altissimo livello, ma l’impianto non tocca alla federazione». Tocca, invece, a Palazzo degli elefanti. «Facciamo così – conclude Chiaramonte – da sportivo non mi esprimo, ma di mestiere faccio l’ingegnere: se cominciassero domani a sistemare il PalaNesima in un paio di mesi riuscirebbero a renderlo operativo. Ma i tempi non saranno mai questi, e la decisione deve essere presa molto prima». Abbiamo provato a contattare l’assessora allo Sport del Comune di Catania Valentina Scialfa, ma non siamo riusciti ad avere una sua risposta in tempo per la pubblicazione di questo articolo.
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