Il 5 febbraio prossimo potrebbe essere il giorno della dead line per il sindaco Orlando. In quella data, infatti, il primo cittadino sarà presente a Sala delle Lapidi per affrontare la discussione sui rilievi mossi dal Mef. Nei giorni scorsi, infatti, una dura polemica ha infiammato le stanze di Villa Niscemi seguita dall’ira del primo cittadino che si è visto smontare, da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze, l’impalcatura dei bilanci comunali, mettendo a rischio stabilizzazioni, concorsi e posizioni lavorative del Comune. Lo stesso Orlando aveva annunciato l’immediato invio delle carte alla Procura.
Ma adesso, oltre all’attacco delle opposizioni che, in alcuni casi, hanno chiesto le dimissioni del professore e il commissariamento del Comune, arriva un’altra presa di posizione anch’essa al vetriolo: quella dei sindacati Filca, Feneal, Fillea che intervengono sui rilievi contenuti nella relazione del Mef, chiamando in causa anche la posizione dei lavoratori edili del Coime che sembrerebbe a rischio.
«Siamo esterrefatti e fortemente contrariati dalle valutazioni espresse nella relazione della Ragioneria di Stato – dicono i segretari Feneal, Filca e Fillea Palermo, Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra – in quanto il Mef mostra di disconoscere che gli 856 lavoratori edili del Coime, in forza al Comune di Palermo con un decreto legge del 1986, ha previsto l’assunzione del bacino ex Dl 24 con l’applicazione del contratto degli edili. Questi lavoratori sono stati assunti a tempo indeterminato con una legge dello Stato del 2000. Che il ministero si accorga oggi di questi lavoratori dopo 33 anni siano personale in servizio eccedente è davvero incredibile».
La storia degli ex Dl24 risale addirittura al periodo quando presidente del Consiglio dei ministri era Bettino Craxi. Sono soggetti che garantiscono alcuni dei servizi essenziali dell’amministrazione comunale, come la manutenzione ordinaria delle scuole, delle ville comunali e l’intervento di ripristino urgente delle strade. E vengono utilizzati anche per gli interventi urgenti, sempre nell’ambito della città e per le questioni che riguardano la Protezione civile.
Una parte di loro – architetti, ingegneri, geologi – sopperiscono anche alle carenze organiche dell’amministrazione e degli uffici comunali, occupandosi di progettazione e coordinando le attività operative degli edili del Coime. I rappresentanti sindacali degli edili hanno fatto sapere di essere pronti alla mobilitazione e il 5 febbraio i lavoratori del Coime aderenti a Feneal, Filca e Fillea, parteciperanno a piazza Pretoria ad un sit-in per il mantenimento del «contratto quali lavoratori a tempo indeterminato». Quindi la battaglia è appena iniziata e gli esiti finali sono imprevedibili, come imprevedibile è la mossa di Orlando che sicuramente cercherà assist nella sua maggioranza che ad oggi è sempre più debole e sperare nel cosiddetto soccorso azzurro sarà certamente complicato.
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