I ‘grillini’ sull’emergenza rifiuti nel capoluogo: “Si parla solo di soluzioni tampone”

La protesta dei lavoratori AMIA, ha fatto emergere una crisi che c’è ma viene nascosta e neanche troppo bene. Palermo, infatti, è nuovamente invasa dai rifiuti. La storia dell’AMIA è di quelle già viste: una società usata per condurre la campagna elettorale dell’ex Sindaco Cammarata – infatti proprio nel 2006 il Comune decise di stabilizzare 990 LSU creando “Amiaessemme” – per poi essere abbandonata a se stessa. Oggi l’AMIA è commissariata, ma i debiti accumulati dal 2007 ammontano a circa 200 milioni, quindi risulta chiaro come anche questo non possa risolvere la situazione, visto anche che la gestione commissariale ha continuato ad erogare straordinari, affittare i mezzi, pagare consulenze per 360 mila euro per piani di riorganizzazione e sostenere un’elevata spesa per lo smaltimento del pergolato.
Quello su cui il Movimento Cinque Stelle, tramite il suo portavoce candidato a sindaco di Palermo, Riccardo Nuti, vuole porre l’attenzione è la tempistica e la mancanza di proposte risolutive: la questione rifiuti non viene trattata adeguatamente dall’amministrazione e i risultati fallimentari delle società come l’AMIA, vengono evidenziati sempre in prossimità delle elezioni.
“La situazione che vivono in questo momento i lavoratori dell’AMIA è conseguenza di una gestione clientelare attuata durante la precedente campagna elettorale” – afferma Nuti, che continua: “Il rischio di una nuova strumentalizzazione è alto”
Nessuno parla di progetti, ma si risolve sempre tutto con soluzioni “tampone”, come lo stanziamento di ulteriori soldi che garantiranno lo stipendi per il solo mese di Marzo, contentini che fanno acquietare i lavoratori per il periodo pre-elettorale, per poi catapultarli nuovamente nella crisi e nel rischio di perdere il lavoro. E’ assurdo come si provveda sempre a trovare finte soluzioni. La verità è che bisognerebbe dare il via a progetti concreti, come il centro di riciclo di Vedelago, si dovrebbe iniziare ad attuare la strategia Rifiuti Zero e aprire l’impianto di Partanna Mondello, che darebbe anche una soluzione sul piano lavorativo-occupazionale”.

Redazione

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