I grillini ‘sgamano’ (e bloccano) un’operazione sui dirigenti regionali a contratto

Saranno un po’ ingenui, forse un po’ confusionari, magari non sono riusciti a sottrarsi ai giochi di ‘Palazzo’. Ma la prima ‘missione’ scombina-giochi di potere l’hanno messa nel carniere. Tutto è avvenuto ieri, durante i lavori della quinta commissione legislativa dell’Ars. E’ la commissione che ha approvato la copertura finanziaria ai disegni di legge senza la presenza del bilancio. Quindi senza copertura finanziaria. Una prassi un po’ insolita (la parola sarebbe un’altra…). Ebbene, in quest’occasione, i deputati grillini hanno mandato all’aria un’operazione che riguarda una decina di contratti privati. Vediamo di che si tratta.

Come fu e come non fu, nel disegno di legge sui precari era finito anche un articolo che riguarda un gruppo di dirigenti regionali a contratto. Cioè con contratti di diritto privato. In questo gruppo ristretto di dirigenti a contratto – con contratti di diritto privato – c’erano Aurelio Gargano, Gian Liborio Marrone, Eva Faraci, Alessandro Ravidà, Vincenzo Castello, Carmelo Cantone (ce ne sono altri tre o quattro, in servizio dal 1998, ai quali i contratti scadranno successivamente).

Tutti questi soggetti – titolari di contratti dirigenziali – operavano presso l’Agenzia per l’Impiego. Quasi tutti sono stati contrattualizzati quando al vertice di questo dipartimento regionale c’era Rino Lo Nigro (tranne un paio ai quali il contratto è stato fatto nel 2011).

La stranezza – una grande stranezza – è che il dipartimento dell’Agenzia per l’impiego è stata soppressa. Mentre i contratti sono rimasti in essere. E tali sarebbero rimasti, perché l’attuale Governo regionale li aveva inserito la proroga di tali contratti nel disegno di legge che proroga i contratti ai precari. Solo che, in questo caso, non si tratta di contratti di lavoratori precari, ma di contratti dirigenziali!

La cosa estremamente fastidiosa è che la norma è stata inserita, al solito, a ‘umma ‘umma (di questo, forse, potrebbe spiegare qualcosa la dottoressa Anna Rita Corsello, dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione siciliana). Era, insomma, una norma ‘ammucciata’. Che, però, è stata scoperta dai parlamentar grillini. Che hanno fatto saltare l’operazione.

Stando a indiscrezioni, tra gli “infastiditi” dal fatto che l’operazione rinnovo dei contratti è saltata ci sarebbero anche settori della Sinistra (a quanto pare di tutta la Sinistra, anche quella estrema, o presunta tale).

Che succede, adesso? Un gran casino. L’Agenzia per l’Impiego non c’è più. Resta da chiedersi: come mai alcuni di questi contratti sono stati firmati dopo il 31 dicembre del 2008, data in cui è stato introdotto il blocco delle assunzioni?

Redazione

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