I grillini presentano la loro riforma urbanistica

L’ULTIMA LEGGE REGIONALE DEGNA DI QUESTO NOME RISALE AGLI ANNI DI PIERSANTI MARRATELLA (LEGGE REGIONALE N. 71 DEL 1978). CONSIDERATA LA POLITICA SICILIANA – E GLI INTERESSI CHE CI SONO DIETRO A QUESTO SETTORE – SAREBBE MEGLIO PARLARE A RISULTATO FINALE

Pronto dopo anni di attesa il disegno di legge (ddl) in materia di edilizia. Il provvedimento comincia nella Commissione legislativa dell’Ars, presieduta dal parlamentare del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino (Ambiente e Territorio), il cammino che, entro l’anno, lo porterà in Aula. E’ una riforma attesissima, che, se approvata, porterà enormi benefici al settore in termini di risparmi di tempi e di consumo del territorio e conferirà celerità alle pratiche. Tutto nell’ottica dell’architettura di qualità che spazzi via le brutture del passato.

Il testo sull’edilizia, presentato oggi ai giornalisti nella sala stampa dell’Ars, nasce da una proficua collaborazione della IV Commissione con la Consulta regionale degli architetti ed è il frutto di un importante lavoro avviato più di un anno fa con diversi professionisti che, a titolo gratuito, hanno messo le loro competenze a servizio di questo importante progetto.

“Il ddl è molto ambizioso – prosegue il comunicato – e si candida a diventare la pietra miliare del settore, dove l’ultima regolamentazione organica risale a svariati anni fa”.

L’ultima legge urbanistica degna di questo nome approvata dall’Ars, per la cronaca, è la legge n. 71 del 1978, varata grazie alla pazienza dell’allora presidente della Regione, Piersanti Mattarella.

Certo, è una legge omnicomprensiva e ormai post datata. Ma dopo di allora, a parte le chiacchiere e le leggi urbanistiche truffaldine – come le sanatorie edilizie palesi e occulte – l’Ars non ha prodotto nulla.

Di conseguenza l’iniziativa dei parlamentari grillini è lodevole. A patto che venga portata a termine. Anche se un giudizio complessivo potrà essere fornito ai lettori dopo un attento studio del ddl.

“Il disegno di legge – afferma Trizzino – alleggerisce le procedure autorizzative, grazie a strumenti come il MUE, il Meccanismo unico per l’edilizia, o lo Sportello telematico per i titoli edilizi, unico per tutta la Sicilia (Stars). La semplificazione delle procedure, oltre a velocizzare notevolmente le pratica autorizzative con innegabili benefici per l’economia, dovrebbe inoltre ridurre notevolmente i contenziosi che spesso sono ‘figli’ di errate interpretazioni di norme oscure e nel migliori dei casi ambigue”.

“Lungi dall’essere un semplice recepimento di norme nazionali – continua Trizzino – questo testo regionale pone in essere novità dirompenti in termini di semplificazione e di trasparenza delle norme tecnico amministrative relative ai procedimenti edilizi. DIA, super DIA, SCIA, permesso di costruire, attività libera, non saranno più un ginepraio inestricabile di termini e norme capaci solo di gettare professionisti e cittadini nello sconforto più totale. I 390 comuni della Sicilia, dal più piccolo fino al capoluogo, potranno parlare la stessa lingua e usare gli stessi codici, con in più l’obbligo dell’impiego di modalità telematiche di trasmissione”.

Pietra miliare del progetto di legge è l’architettura di qualità che punta a chiudere per sempre con le brutture del passato.

“In Sicilia – dicono i professionisti che hanno collaborato al ddl – sono troppo rari gli esempi di architettura di qualità per condizionare al meglio le richieste di mercato. Chi compra oggi un immobile è privo, sul territorio regionale, di riferimenti estetico/qualitativi per poter esigere degli standard apprezzabili come quelli del resto d’Europa. Questo ddl punta a voltare definitivamente pagina”.

Intanto è stato licenziato ieri dalla commissione Ambiente il testo di legge sulla riqualificazione dei centri storici

“Sono orgoglioso – commenta Trizzzino – del lavoro, serio e professionale, svolto da tutti i colleghi, senza distinzione di colori politici.

A breve il testo verrà discusso in aula e presto avremo una legge che permetterà di snellire la burocrazia e riqualificare i centri storici siciliani.Il testo si inserisce nel quadro delle riforme sul governo del territorio che la commissione Ambiente ha avviato già con la legge sulle aree protette e oggi con il testo sull’edilizia”.

Nota a margine

Questo disegno di legge diventerà anche una “pietra miliare”, ma i grillini, nel comunicato, farebbero bene a spiegare il significato degli acronimi DIA e SCIA.

Dopo di che, che in Sicilia ci siano un sacco di brutture non abbiamo dubbi. Mentre l’affermazione secondo la quale nella nostra Isola sarebbero “rari gli esempi di architettura di qualità per condizionare al meglio le richieste di mercato”, beh, questa, francamente, ci sembra un’affermazione in bilico tra la presunzione e l’esagerazione.

 

 

 

Redazione

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