Sarà ripresentato in Aula, in occasione dei dibattito su Bilancio e Finanziaria, che inizierà domani all’Ars, l’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle sull’attività di estrazione delle cave, bocciato in commissione Bilancio, che prevedeva l’aumento dei canoni di concessione rispetto a quelli proposti dal Governo. Parte dell’opposizione, infatti, è parsa interessata all’argomento, cosa che lascerebbe intravedere qualche possibilità di successo a Sala d’Ercole.
L’emendamento, se approvato da Sala dErcole, garantirà maggiori entrate per la Regione e, soprattutto, incentiverà l’occupazione, puntando sul riciclaggio degli inerti, come sabbia e ghiaia.
Per una cava di 100 mila metri cubi l’anno, infatti, gli addetti in media sono 9, mentre per un impianto di riciclaggio degli inerti gli occupati sono più di 12.
La ratio fondamentale dell’emendamento presentato dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle non è, comunque, quella di far cassa, bensì quella di spingere in direzione dell’alternativo modello di sviluppo basato sul riciclo degli inerti, nel solco di precise direttive europee e ministeriali.
Cosa che, ad esempio, avviene già in Veneto, dove il riciclo degli inerti viaggia intorno ad una media dell’80 per cento.
In Aula dovrebbero decidersi pure le sorti dell’emendamento del Movimento 5 Stelle sui costi della politica, che prevede l’abbattimento degli emolumenti dei parlamentari regionali.
Questo è il passaggio più problematico della contro-manovra finanziaria dei grillini, perché i 90 parlamentari di Sala dErcole e, con loro, i 12 assessori regionali esterni della Giunta di Rosario Crocetta (che non sono parlamentari, ma che percepiscono unindennità pari a quella dei parlamentari, grazie a una legge approvata lo scorso anno dallArs e non impugnata dal Commissario dello Stato che, quando vuole, le leggi latine le lascia passare in cavalleria ) non ne vogliono sapere di rinunciare a 20 mila euro lordi al mese.
Abbiamo percepito – afferma il deputato Giorgio Ciaccio – una probabile apertura da parte dell’opposizione, che comincia a capire l’importanza di un chiaro segnale da dare alla gente.
Segnali positivi sono arrivati dalla Commissione (sul versante ex tabella H) per la riconferma dei criteri dell’articolo 128 della legge regionale 11/2010, relativa ai contributi agli Enti, Associazioni, Fondazioni e quantaltro, che lasceranno poco spazio alla discrezionalità.
La nostra battaglia – afferma la parlamentare di Sala dErcole del Movimento 5 Stelle, Claudia La Rocca – è quella di far applicare criteri oggettivi, perché questo pemetterà di premiare enti meritevoli e le eccellenze dal punto di vista culturale. Enti come The Brass Group, ad esempio, non dovrebbero temere nulla. Come non dovrebbero temere nulla prosegue La Rocca – enti che svolgono servizi sociali essenziali, come l’Unione italiana Ciechi, che va garantita a tutti i costi.
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