CONTINUA A FAR DISCUTERE LA DECISIONE DELLA DIRIGENTE GENERALE DI VIETARE LINGRESSO IN ASSESSORATO AI LAVORATORI DEL SETTORE. LINTERROGAZIONE DEL GRUPPO PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALLARS, PRIMO FIRMATARIO SERGIO TANCREDI. IN CALCE IL TESTO COMPETO DELL’INTERROGAZIONE
Vietare laccesso negli uffici pubblici non è violazione di legge, almeno per la Sicilia! La decisione dellAmministrazione regionale di inibire permanentemente gli uffici del dipartimento Formazione professionale agli operatori del settore ha provocato la reazione del gruppo parlamentare M5S allAssemblea regionale siciliana che ha depositato uninterrogazione parlamentare.
I grillini chiedono al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e allassessore al ramo, Nelli Scilabra, di adoperarsi per eliminare questa limitazione che appare in forte contrasto sia con larticolo 3 della Costituzione, sia con la normativa vigente in materia di accesso agli atti della Pubblica amministrazione.
Come abbiamo già raccontato dalle colonne di questo giornale, la dottoressa Anna Rosa Corsello, donna di ferro a capo del dipartimento regionale della Formazione professionale, non cha pensato due volte: ha sigillato i cancelli – metaforicamente – lasciando fuori gli operatori dagli uffici dellassessorato regionale allIstruzione ed alla Formazione professionale di Viale Regione siciliana a Palermo.
Ricostruiamo l’accaduto.
Per tante settimane lassessorato alla Formazione professionale è stato interessato da un presidio, proprio davanti i cancelli di accesso, di un gruppo di lavoratori di vari enti formativi revocati o con le attività sospese che attendono notizie in ordine allavvio del progetto Prometeo da parte del Ciapi di Priolo. Una mattina, un fatto di cronaca riguardante alcuni lavoratori che hanno minacciato gesti estremi, ha spinto il dirigente generale al ramo ad adottare il provvedimento definitivo di divieto daccesso. Decisione che, secondo tanti osservatori, violerebbe la legge.
Nellinterrogazione, i parlamentari grillini di Sala d’Ercole evidenziano come con la comunicazione interna nr.0027262 del 26/03/2014 la dottoressa Corsello ha deciso di non fare più accedere agli uffici dell’assessorato i dipendenti degli enti di formazione professionale.
La scelta della dottoressa Corsello di adottare un provvedimento amministrativo del genere – dice Sergio Tancredi, primo firmatario dellinterrogazione che porta la firma di tutto il gruppo parlamentare allArs – attua una clamorosa discriminazione tra cittadini, autorizzando alcuni ad accedere negli uffici, ed escludendone altri.
È chiaro che gli uffici, come emerge dalla citata interrogazione parlamentare, possono essere oggetto di disciplina ai fini dellaccesso da parte del pubblico. Così comè legittimo limitare laccesso agli uffici pubblici individuando giornate prestabilite e fasce orarie, ma di certo non impedire completamente il contatto con gli uffici da parte dei cittadini.
“Regolamentare laccesso rientra tra i poteri discrezionali dellAmministrazione – ricorda Tancredi – ma decidere di inibirlo ad intere categorie sociali è pura discriminazione. La decisione della dirigente generale del dipartimento Formazione professionale – aggiunge lesponente Pentastellato allArs – appare fortemente in contrasto con la normativa vigente in materia di accesso agli atti della Pubblica amministrazione e va nella direzione opposta a quanto il legislatore nazionale e regionale, nel corso degli ultimi decenni, hanno prodotto in termini normativi per avvicinare il cittadino alle istituzioni, rendere trasparente loperato degli uffici pubblici, semplificando anche le procedure di accesso, il diritto di accesso è il diritto ad esaminare, prendere visione o ad estrarre copia di atti o documenti amministrativi.
Laccesso agli uffici pubblici – sottolinea il parlamentare grillino – costituisce principio generale dellattività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne limparzialità e la trasparenza e possono esercitare il diritto di accesso tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto laccesso.
Dallesame del testo dellinterrogazione vengono fuori una decina di leggi e decreti nazionali e regionali violate dal Governo regionale a seguito della chiusura degli uffici al personale della Formazione professionale.
Alla violazione del diritto una risposta lesecutivo regionale dovrà pur darla.
A spiegarlo con chiarezza è lo stesso primo firmatario della richiamata interrogazione.
“La nostra richiesta rivolta al presidente Crocetta affinché rimuova il provvedimento del dirigente generale alla Formazione professionale – riferisce Tancredi – parte dalla considerazione che quei lavoratori della Formazione professionale che si dovessero trovare, oggi, nella circostanza di dover tutelare un proprio diritto o interesse in contrasto con il proprio ente formativo (controparte datoriale), e magari non dovessero essere iscritti ad alcun sindacato, dato che non è obbligatorio farsi rappresentare da una organizzazione sindacale, si troverebbero inibiti allesercizio della difesa a causa della nota a firma della dottoressa Corsello che preclude laccesso agli uffici pubblici dellassessorato, consentendolo esclusivamente ai legali rappresentanti degli enti di formazione professionale o soggetti da essi espressamente delegati nonché ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative dei dipendenti degli enti medesimi.
Di seguito il testo dellinterrogazione del M5S
XVI LEGISLATURA ARS
INTERROGAZIONE
(RISPOSTA SCRITTA URGENTE)
N. 0000 chiarimenti riguardo la violazione della legge sul libero accesso negli uffici pubblici
DESTINATARI
Al Presidente della Regione
allAssessore allIstruzione e alla Formazione professionale;
PREMESSO CHE:
con la comunicazione interna nr.0027262 del 26/03/2014 il Dirigente Generale del Dipartimento dellistruzione e della formazione professionale Dott. Corsello ha deciso di non fare più accedere agli uffici dell’assessorato i dipendenti degli enti di formazione professionale, e che la scelta di adottare un provvedimento amministrativo del genere attua una clamorosa discriminazione tra cittadini, autorizzando alcuni ad accedere negli uffici, ed escludendone altri,
VISTO:
il contenuto della L.R. 30 Aprile 1991 n.10 « recante disposizioni per i provvedimenti amministrativi, il diritto di accesso ai documenti amministrativi e la migliore funzionalità dellattività amministrativa e s.m.i.», visto il contenuto della L.R. 30 Aprile del 1991, n. 10 recante «Disposizioni per i provvedimenti amministrativi, il diritto di accesso ai documenti amministrativi e la migliore funzionalità dellattività amministrativa», visto il contenuto della L.R. del 15 Maggio 2000 n.10 «concernente la disciplina del personale regionale e lorganizzazione degli uffici della regione e s.m.i.», visto il contenuto della Legge 11 Febbraio 2005, n. 15 contenente « Modifiche ed integrazioni alla legge 7 agosto 1990, n. 241, concernenti norme generali sull’azione amministrativa.», visto il contenuto della Legge 18 Giugno 2009 n.69, che allart 10 regola « La tutela degli interessati nei procedimenti amministrativi di competenza delle regioni e degli enti locali» visto il contenuto del D.P.R. n.184 del 2006 concernente « Regolamento disciplina accesso ai documenti amministrativi», visto il contenuto della L.R. 5 Aprile 2011 n.5 recante «Disposizioni per la trasparenza, la semplificazione, lefficienza, linformatizzazione della pubblica amministrazione e lagevolazione delle iniziative economiche. Disposizioni per il contrasto alla corruzione ed alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Disposizioni per il riordino e la semplificazione della legislazione regionale», visto il contenuto del Decreto del Presidente della Regione n.12 del 1998 « Regolamento del diritto di accesso ai documenti dellAmministrazione regionale»
CONSIDERATO:
che si può limitare laccesso agli uffici pubblici individuando giornate prestabilite e fasce orarie, ma di certo non impedire completamente il contatto con gli uffici da parte dei cittadini, che regolamentare laccesso rientra tra i poteri discrezionali dellAmministrazione, ma decidere di inibirlo ad intere categorie sociali è pura discriminazione, la decisione della dirigente generale del dipartimento Formazione professionale appare fortemente in contrasto con la normativa vigente in materia di accesso agli atti della pubblica amministrazione e va nella direzione opposta a quanto il legislatore nazionale e regionale nel corso degli ultimi decenni ha prodotto in termini normativi per avvicinare il cittadino alle istituzioni, rendere trasparente loperato degli uffici pubblici, semplificando anche le procedure di accesso, il diritto di accesso è il diritto ad esaminare, prendere visione o ad estrarre copia di atti o documenti amministrativi, esso costituisce principio generale dellattività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne limparzialità e la trasparenza, possono esercitare il diritto di accesso tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto laccesso
PER CONOSCERE:
se non ritengano opportuno adoperarsi per eliminare questa limitazione che appare in forte contrasto sia con lart. 3 della Costituzione, sia con la normativa vigente in materia di accesso agli atti della pubblica amministrazione, visto e considerato che quei lavoratori della Formazione professionale che si dovessero trovare, oggi, nella circostanza di dover tutelare un proprio diritto o interesse in contrasto con il proprio ente formativo (controparte datoriale), e magari non dovessero essere iscritti ad alcun sindacato, dato che non è obbligatorio farsi rappresentare da una organizzazione sindacale, si troverebbero inibiti allesercizio della difesa a causa della nota a firma della dottoressa Corsello che preclude laccesso agli uffici pubblici dellassessorato, consentendolo esclusivamente ai legali rappresentanti degli enti di formazione professionale o soggetti da essi espressamente delegati nonché ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative dei dipendenti degli enti medesimi,
(GLI INTERROGANTI CHIEDONO RISPOSTA SCRITTA CON URGENZA)
(31 Marzo)
FIRMATARI:
TANCREDI SERGIO (M5S)
CIANCIO GIANNINA
CAPPELLO FRANCESCO
CANCELLERI GIOVANNI CARLO
PALMERI VALENTINA
ZAFARANA VALENTINA
CIACCIO GIORGIO
MANGIACAVALLO MATTEO
FERRERI VANESSA
SALVATORE SIRAGUSA
FOTI ANGELA
TRIZZINO GIAMPIERO
ZITO STEFANO
LA ROCCA CLAUDIA
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