LA SENATRICE DI CATANIA, NUNZIA CATALFO, INSIEME AI COLLEGHI PUGLIA E PAGLINI, CHIEDE AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE LAVORO DI PALAZZO MADAMA, MAURIZIO SACCONI, DI CONVOCARE IL GOVERNATORE DELLA SICILIA. TEMA L’EMERGENZA SOCIALE NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. ANCHE IL MINISTRO POLETTI CHIAMATO IN CAUSA ATTRAVERSO UN’INTERROGAZIONE
(In calce il testo integrale dell’interrogazione)
Mentre la Formazione professionale in Sicilia è allo sbando, con i lavoratori in protesta permanente ed il Governo regionale sullorlo di una crisi di nervi, il Movimento 5 Stelle mette in campo alcune iniziative politiche per scoperchiare il danno provocato dallinadeguatezza governativa siciliana.
A chiedere conto e ragione sulloperato del Governo del presidente Rosario Crocetta – e, possibilmente, risposte al perché dellemergenza occupazionale di 8000 lavoratori della Formazione professionale – è la senatrice Nunzia Catalfo.
Leggiamo dal sito www.beppegrillo.it, delliniziativa dellesponente grillino catanese, che ha preso carta e penna ed ha scritto al presidente della Commissione Lavoro al Senato, Maurizio Sacconi, per chiedere unaudizione alla presenza del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta sulla grave situazione dei circa 8000 lavoratori della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali.
Lesponente grillino a Palazzo Madama – si legge dal citato sito istituzionale – ha chiesto, inoltre, al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, un incontro urgente per affrontare lemergenza sociale nel settore della Formazione professionale che in Sicilia tiene col fiato sospeso 8000 posti di lavoro.
E non è tutto. La portavoce dei Pentastellati ha depositato anche un’interrogazione in Commissione Lavoro al Senato. Atto parlamentare sottoscritto anche dai colleghi Sergio Puglia e Sara Paglini.
Riportiamo, di seguito, il testo dellinterrogazione presentata in commissione Lavoro al Senato, dagli esponenti grillini Catalfo/Puglia/Paglini.
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01236
Atto n. 3-01236 (in Commissione)
Pubblicato il 24 settembre 2014, nella seduta n. 317
Catalfo , Paglini , Puglia – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –
Premesso che:
8.000 lavoratori dei servizi della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali siciliani si trovano in un grave ed insostenibile stato di precarietà, vedendo disattesi il rispetto e l’applicazione di tutte le garanzie occupazionali. Da diversi mesi i lavoratori non percepiscono lo stipendio, pertanto il mancato recupero diretto di tutte le somme arretrate (da 14 a 28 mesi) loro spettanti ha creato una situazione di emergenza assoluta per le famiglie interessate;
a questo si aggiunge la sospensione del pubblico servizio per ciò che attiene all’erogazione delle politiche attive del lavoro, compreso la “Youth guarantee” (programma europeo per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro), e all’attivazione e al proseguimento dei percorsi di obbligo d’istruzione e formazione. Ciò comporta un grave danno per lo Stato, per i disoccupati e per gli allievi che spesso appartengono a categorie sociali che devono essere tutelate e protette come propone l’Europa con la lotta all’esclusione sociale;
considerato che:
la Commissione europea ha adottato il programma operativo nazionale per l’implementazione in Italia dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, la cosiddetta Garanzia giovani, il piano da 6 miliardi di euro che si ripropone di assicurare che ogni giovane fino a 25 anni (da noi fino a 29) riceva un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di istruzione o di formazione entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’abbandono dell’istruzione formale. In tutto ne beneficeranno i 20 Stati membri che hanno regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25 per cento;
la European youth guarantee è un nuovo meccanismo contro la disoccupazione giovanile che riguarda 5,7 milioni di giovani europei. Il programma prevede che tutti i giovani europei sotto i 25 anni ricevano un’offerta di lavoro (apprendistato, tirocinio, impiego o altra fase formativa) entro 4 mesi dalla fine degli studi o, se già lavoravano, dall’inizio del periodo di disoccupazione;
quello italiano è il secondo programma operativo adottato dall’Esecutivo dopo quello francese. Il nostro Paese mobiliterà in totale 1,5 miliardi di euro di cui 1,1 miliardi proverranno da Bruxelles, giungendo sia dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, di cui l’Italia è il secondo maggior destinatario con più di 530 milioni di euro che verranno utilizzati in quasi tutte le Regioni sotto il coordinamento del Ministero del lavoro, sia dal Fondo sociale europeo;
il programma dell’Italia che attua l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile dovrebbe interessare più di mezzo milione di giovani italiani che non lavorano, non studiano o non sono in formazione;
ai beneficiari dovrebbe essere offerta un’ampia gamma di azioni su misura: sessioni d’informazione e di orientamento; formazione professionale, collocamenti lavorativi, apprendistati, in particolare per i più giovani, tirocini, promozione del lavoro autonomo e dell’imprenditorialità, opportunità di mobilità professionale su scala transnazionale e territoriale e un sistema basato sul servizio pubblico con la possibilità di certificare l’acquisizione di nuove competenze;
le Regioni sono gli attori fondamentali da cui dipende il successo di questo programma, sta a loro il compito di progettare interventi rispondenti alle loro esigenze specifiche, interventi che siano coerenti con il contesto socioeconomico locale. Tali interventi dovranno avere il sostegno in particolare dei servizi pubblici per l’impiego al fine di fornire adeguate misure di attivazione dei programmi nazionali;
considerato inoltre che:
l’interruzione del pubblico servizio con l’eliminazione del personale specializzato degli sportelli multifunzionali dai Cpi (Centri per l’impiego) ha prodotto la mancata applicazione di tutte le attività previste dalla “legge Fornero” (legge n. 92 del 2012) sull’orientamento e sulle politiche attive del lavoro, ovvero incontro domanda e offerta, per cui i lavoratori in stato di cassa integrazione, mobilità e disoccupati in genere avrebbero dovuto godere dei servizi specialistici per il reinserimento e l’inserimento nel mondo del lavoro, disattendendo la legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), nonché il blocco delle attività collegate alla “Garanzia giovani” e all’obbligo di istruzione e informazione;
il mancato rispetto delle leggi regionali siciliane n. 24 del 1976 e n. 25 del 1993, dell’art. n. 34 del contratto collettivo nazionale del lavoro e di tutte le leggi e norme a difesa dei lavoratori e del sistema formativo hanno comportato la negazione del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e le relative mancate retribuzioni,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative, nei limiti delle proprie attribuzioni, intenda assumere per la tutela dei lavoratori in questione affinché vengano sbloccate al più presto le loro retribuzioni ed inoltre si strutturino i servizi per il lavoro, si dia avvio ai percorsi di obbligo di istruzione nonché delle attività della terza annualità del piano giovani;
se intenda attivarsi presso le amministrazioni competenti perché venga, quindi, dichiarato lo stato di crisi del settore con la conseguente riattivazione del fondo di garanzia;
quali iniziative siano state intraprese e/o si intenda intraprendere per dare attuazione al programma “Garanzia giovani” predisposto dal Governo ed in particolare relativamente alla precarietà di cui sono vittime gli 8.000 lavoratori dei servizi della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali siciliani che di conseguenza comporta il blocco dell’erogazione del servizio stesso, incluso il programma “Youth guarantee”.
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