«Abbiamo scelto un nome che ironicamente richiami qualcosa di fastidioso e il paradosso è riuscire a piacere nonostante il nome». Sembrano aver fatto centro i Camurrìa, band che parte dalla provincia di Enna da cui traggono ispirazione per il loro rock agreste, dove il binomio campagna e città prende vita con ironia e un pizzico di critica.
«Per anni – racconta Biagio Mendolia, cantante e chitarrista del gruppo – siamo passati attraverso diversi generi, ma poi per non essere etichettati ne abbiamo inventato uno nostro: il rock agreste, tutto quello che la nostra musica vuole essere». L’ultimo album si chiama proprio così, RoccAgreste. E già dal titolo emerge un altro elemento simbolo dell’immaginario della band: la Rocca della montagna ennese.
«Un disco fuori moda, pensato in modo analogico, ma prodotto in digitale», si legge nel glossario curato in ogni dettaglio. A partire dalla copertina che contiene un riferimento iconografico per ogni brano e una citazione per ogni canzone. Nelle sedici tracce i confini di genere si perdono tra le sonorità del blues, dello swing, del pop rock, per diventare un mix incalzante e moderno. Nessun limite neppure nella scelta della lingua che spazia dal dialetto all’italiano senza rinunciare all’inglese. Si racconta il cambiamento in chiave ironica come ne U Blues do Motozappa, o si trasforma una marcia funebre del venerdì santo in Venerdì Samba.
L’album contiene brani inediti e un’interpretazione in chiave rock del celebre Mokarta. La band composta da Biagio Mendolia (voce/chitarra acustica), Alberto Spina (chitarra elettrica/voce), Enrico Coppola (basso) e Salvatore Lo Verde (batteria/percussioni) si avvale da anni della collaborazione di altri artisti, associando ai concerti live un’interessante controparte teatrale, dove i brani prendono vita grazie ad attori e partecipazioni varie. Le esperienze vissute dal gruppo in teatro saranno raccolte in un dvd in uscita il prossimo dicembre.
«La Sicilia nella nostra musica è croce e delizia – continua Biagio – una musa ispiratrice che motiva i nostri testi con i suoi aspetti sociali. Insieme causa di felicità e di tormento». Il dolce e l’amaro della nostra terra ispirano i soggetti e il sound dei Camurrià, già a lavoro per nuovi progetti. Il nuovo video Traficu a Villa sarà girato tra Enna, Piazza Armerina e Barrafranca, in uno storico emporio di abiti e oggetti usati dove la vicenda amorosa di una ragazza sarà scoperta dal padre e darà vita a un capovolgimento dei ruoli.
La band intanto si prepara ai live estivi che li vedrà impegnati il 22 luglio a Grammichele, in provincia di Catania, e il 23 a Caltabellotta, nell’Agrigentino, per poi girare diverse città siciliane. A settembre uscirà il video del minilive registrato da Radio Zammù, a seguire sarà girato il video di Catunìa.
Si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione (pena sospesa) il processo…
Parere positivo con integrazioni, nella serata di ieri, sul progetto per la costruzione del ponte sullo…
«Abbiamo deciso di non presentare ricorso in appello contro la sentenza che ha disposto l'assoluzione…
Sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni La Rosa a fornire i dettagli…
Da Caserta a Palermo per dirigere il teatro Biondo. Si tratta di Valerio Santoro, attore…
Un'inchiesta in merito ai contributi assegnati dalla Regione siciliana a enti e associazioni legate al mondo…