Human@rt il contemporaneo diventa umano

All’interno dell’evento Catania Arte Fiera, in una saletta appartata (padiglione c del complesso Le Ciminiere) si trova una piacevole sorpresa. La mostra collaterale Human@rt. Curata dal critico Lucio Barbera si propone di dare voce a quella che ormai è una delle strade imboccate dall’arte contemporanea. Un ritorno alla figurativo.
 
Tre sono i punti fondamentali su cui verte la mostra: Da un punto di vista strutturale, si ha un miscuglio linguistico del classico utilizzo di pennelli e oli accostato ai nuovi linguaggi contemporanei: video, foto, pubblicità, moda, computer, fumetto. Da un punto di vista formale si ha una tensione verso la “Melting Pot Art”. Da un punto di vista concettuale l’artista è il portatore di un proprio bagaglio culturale impregnato di contemporaneità.

Entrando nel padiglione C del complesso fieristico Le Ciminiere, si viene travolti da decine di volti che sembrano voler osservare il visitatore. Si parte dai volti acquerellati di Emilia Faro, evanescenti ed eterei nella loro impalpabilità. Accanto troviamo Tita Rossi e gli sguardi intensi delle sue donne rese leggere e delicate da un lieve tocco di matita.

All’interno della mostra ci siamo accorti di una sorta di suddivisione tematica – anche se non voluta – delle opere. Da una parte abbiamo la gente alienata che popola paesaggi urbani anonimi ma conosciuti. Si passa dal ponte di Belgrado di Mihailo Beli Karanovic (acrilico e collage su tela) all’opera di Stuart Luke Gatherer “Down on Waterloo Bridge” un olio su tela dove la felicità di un uomo viene del tutto ignorata dai passanti che popolano Waterloo Bridge, con sullo sfondo una grigia e fumosa Londra. Sempre sulla scia dei paesaggi urbani troviamo i quadri dai colori brillanti di Osvaldo Sabene. Delle tele dai dettagli minuziosamente curati e dai colori vivi che rendono le vie di Roma vicine. Palpabili. Così come palpabili sono le persone che popolano questi mondi. Bloccati in un momento di vita qualsiasi che non si vergogna di nascondere tutte le delusioni di una quotidianità qualunque. Da citare anche l’opera di Corrado Zeni, dove il paesaggio urbano si trasforma in uno sfondo bianco e la gente si muove all’interno di una realtà annullata dal caos quotidiano. L’alienazione umana, nel quadro senza titolo di Zeni, raggiunge un alto livello. Silenzio e rumore trapelano da quelle immagini tanto anonime quanto profonde. Altra opera degna di nota è quella di Alberto De Crescenzo dove una donna viene colta nell’attimo di una telefonata qualunque, in una cabina telefonica qualunque. La donna di De Crescenzo sembra immersa in un acquario dalle tinte sfocate e il suo sguardo, perso nel vuoto, pone interrogativi al visitatore.

Tema centrale della mostra collaterale Human@rt sono i volti. Grassi come quelli di Daniela montanari, dove una giovane donna mostra un viso segnato dalle lacrime e dalla sofferenza; e come quelli di Ivan Kontic, dove la stesura leggera del colore si accompagna ad un segno marcato. Sottili come quelli di Alberto Castelli dove nella sua opera “Japanese Room” una donna adagiata sul pavimento svela il suo corpo, bianco come la cera,  sottolineato dalle vesti riccamente decorate, dai colori sgargianti e da un’espressione talmente forte da trasmettere un senso di morte. Impalpabili come i volti di Federico Lombardo, dove occhi cerulei vengono esaltati da una carnagione chiara come quella che siamo soliti attribuire alle anime pure. Sguaiati sono invece i volti mostrati da Sonia Ceccoti e Attilio Esposito, volontariamente dilatati e sottolineati da colori sgargianti.

Filo conduttore della mostra è l’interpretazione dell’essere umano contemporaneo, che non si vergogna più di mostrare le sue fragilità. La sua solitudine. Solitudine esaltata da Harry Holland dove un uomo si trova solo e con le braccia conserte tra le pareti celesti di un luogo qualsiasi. Geniale il modo di rappresentare la solitudine di Maxwel Doig, nell’opera “Figure Reading on Black and White titles II” dove un uomo viene raffigurato dall’alto sdraiato su un pavimento anonimo con il volto totalmente coperto da un giornale.

Human@rt è una toccante e profonda introspezione sull’essere umano che completa in maniera impeccabile il variegato panorama artistico offertoci quest’anno da Catania Arte Fiera. La mostra collaterale sarà visitabile anche dopo la chiusura di Catania Arte Fiera e più esattamente fino al 30 di Giugno.

Carmelo Greco

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