Trionfo del regista palermitano Luca Guadagnino alla notte degli oscar di Hollywood. Chiamami col tuo nome si aggiudica, in occasione della 90esima edizione, l’ambita statuetta per la categoria migliore sceneggiatura non originale scritta da James Ivory, che ieri è salito sul palco per ritirare per la prima volta dopo ben quattro candidature il premio.
Su di lui convergevano le speranze dell’intera Italia cinematografica ma anche quelle di una Palermo proprio quest’anno Capitale Italiana della Cultura. Il film diretto da Guadagnino, romano d’adozione, era in corsa anche per altre tre nomination: miglior film, premio assegnato invece a La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro; miglior attore protagonista, ritirato da Gary Oldman per L’ora più buia; e miglior canzone originale, andato al brano Remeber me scritto per il lungometraggio della Disney-Pixar Coco.
Chiamami col tuo nome è il terzo e ultimo film che chiude la trilogia del desiderio, preceduto dalle pellicole Io sono l’amore del 2009 e A bigger splash del 2015. Ambientato nel Nord Italia nel 1983, il film racconta la storia d’amore tra Elio, interpretato dall’attore Timothée Chalamet, un diciassettenne residente in Italia, e lo studente americano Oliver, impersonato da Armie Hammer. Chissà se Guadagnino per l’occasione tornerà nel capoluogo siciliano per qualche festeggiamento. Dopo aver vissuto i primi sei anni di vita in Etiopia, il regista era tornato con la famiglia a Palermo, dove è cresciuto e si è diplomato al liceo scientifico Galileo Galilei.
La notizia della sua vittoria ha comunque tenuto banco, malgrado l’altro argomento di questi due giorni, vale a dire le elezioni per eleggere i rappresentanti di Camera e Senato. Due argomenti che in realtà si sono a un certo punto anche incrociati e sovrapposti, merito del potere delle piattaforme social, salotto ideale per commentare, analizzare, associare. «In un mondo giusto e corretto domani dovremmo svegliarci e trovare Luca Guadagnino con in mano sia l’oscar che il governo italiano», ironizza un utente su Twitter.
E i cinguettii diventano presto inarrestabili, da chi sottolinea come Guadagnino sia «un regista che in Italia non è stato mai acclamato più di tanto ma a cui va fatto un grande applauso per aver diretto un film davvero profondo che spero abbia insegnato e fatto capire tante cose», alle congratulazioni da colleghi e professionisti del cinema, come Stefano Accorsi che si complimenta con un tweet. Fino alla showgirl Manila Nazzaro, che commenta come «stanotte l’Italia unita abbia vinto dall’altra parte del mondo», alludendo ancora una volta anche lei alle elezioni italiane.
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