Un cellulare Nokia N70, un’idea curiosa e una raccolta in crowdfunding per portarla sul grande schermo. Sono questi gli ingredienti del progetto cinematografico del filmaker catanese Vincenzo Cosentino. Fresco vincitore di un premio al festival di Cannes – dopo solo due esperienze di cortometraggi – con la pellicola breve The Flip Trip nel 2008, la notte stessa della premiazione inizia l’ideazione di Handy. «Non sopportavo l’idea che la gente si ricordasse di me per quel prodotto che avevo realizzato a una bassissima risoluzione e in poco tempo, sebbene avessi indovinato cosa la giuria si aspettava da quel concorso», racconta Cosentino. Che ricorda di «aver fatto diverse prove tecniche prima di raggiungere il risultato desiderato per Handy».
La trama del film presuppone l’utilizzo di effetti speciali sofisticati. Handy – protagonista della pellicola – è una mano che decide di staccarsi dal corpo del suo padrone, un autore che non stima, per andarsene in giro per il mondo. «Dal punto di vista tecnico, staccare la mano dal corpo non era per niente semplice e ricordo che mio padre mi trovò di notte a fare delle prove con un Nokia N70 attaccato con un po’ di scotch alla sedia», afferma Cosentino. Che dopo essere riuscito nell’impresa decide di ritornare in Australia per realizzare l’intero film. «Vivevo dall’altra parte del mondo dove studiavo regia cinematografica e avevo bisogno della strumentazione che potevo utilizzare là», spiega. E sottolinea: «Il cinema è sempre stato la mia passione anche quando studiavo alla facoltà di Economia». Ed è dopo essersi laureato all’università di Catania che Cosentino decide di inseguire il suo sogno.
Handy è il «progetto di una vita» per lui, anche se all’inizio, quando ha iniziato a farlo girare per i festival di tutto il mondo, non ha ricevuto il plauso che si aspettava. «Se dietro la regia ci fosse stato il nome di Tim Burton, lo avrebbero coperto di soldi». Invece Cosentino, per trovare i fondi adeguati a «portare al cinema il film come si deve», ha aperto una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter puntando a raggiungere la cifra di 30mila euro entro il 13 giugno. La campagna «l’ho fatta partire il 25 aprile per avere un ricordo diverso del classico arrusti e mancia», ride l’autore. Il denaro serve per affittare le sale cinematografiche in maniera indioendente, mentre «l’attore che si è subito proposto per recitare nella prima versione di Handy l’ha fatto gratuitamente», precisa Cosentino. L’artista in questione è Franco Nero, che nel film aiuterà la mano indipendente a ottenere più successo della gemella rimasta attaccata al corpo dell’autore.
«È un film virale che abbatte ogni barriera etnica, perché tutti hanno una mano», spiega Cosentino. E continua: «C’è stato un momento in cui avrei potuto vendere Handy anche per un bel po’ di soldi, ma a un certo punto ho deciso che dovevo fare a modo mio». Il film – che, raggiunto l’obiettivo del finanziamento dal basso, dovrebbe essere realizzato in maniera indipendente -, è stato selezionato insieme al festival del cinema di Austin e in altri nove grossi festival americani. «Spero di riuscire a dare un buon esempio a tutti i ragazzi che credono di doversi piegare a una sola soluzione per raggiungere un obiettivo», continua Cosentino. Che conclude: «Magari può succedere quello che è capitato a me, della serie che all’inizio ti prendono per pazzo o stupido ma a un certo punto qualcosa cambia e iniziano a credere in te».
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