Erika ha 18 anni e vive a Messina. Quando ne aveva dieci le è stato diagnosticato un tumore al cervello, un astrocitoma pilocitico di primo grado di due centimetri e mezzo. «È un tumore congenito che è cresciuto con lei e si è legato all’arteria celebrale – spiega la madre di Erika, Giovanna De Meo -. Mia figlia ha già subito due interventi e le è stata applicata una valvola per il drenaggio del liquor celebrale».
Il 16 maggio Erika è diventata maggiorenne. E per lei è arrivata una brutta sorpresa. L’1 giugno la signora Giovanna ha appreso dall’ufficio postale che l’indennità di frequenza che, fino ad allora era stata riconosciuta alla figlia dall’Inps, era stata sospesa. Al danno la beffa. «Sono andata a chiedere spiegazioni – prosegue la donna – e mi è stato detto che devo ripresentare nuovamente richiesta per farle ottenere stavolta l’invalidità civile. Ma mi hanno anche detto che saranno loro a chiamarci. E potrebbero passare dei mesi».
L’Inps contattata telefonicamente ha spiegato che «si tratta di una procedura standardizzata». La norma prevede infatti che al compimento del diciottesimo anno di età l’indennità di frequenza viene automaticamente sospesa e si deve fare domanda per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. Ma per questo passaggio devono essere effettuate nuovamente tutte le visite. Ci spiegano però che per agevolare questo passaggio ed evitare la sospensione dell’indennità, l’Inps, in base a una normativa del 2014, «dovrebbe inviare una comunicazione a casa dell’assistito» prima che questo compia la maggiore età. Di solito sei mesi prima.
Ma sia sul profilo Inps della madre che su quello di Erika non risulta che la sede messinese dell’istituto abbia provveduto a inviare tale comunicazione. Adesso Erika dovrà aspettare la convocazione tra due o tre mesi. «Mia figlia deve fare fisioterapia due volte a settimana perché ha una emiparesi nel lato destro del corpo – conclude la madre –. Avremmo dovuto effettuare una visita questo mese, ma senza indennità dovremo posticipare». Dal call center Inps, alla domanda su cosa sia possibile fare adesso la risposta è stata: «Presentate un reclamo».
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