Guerra in Ucraina, in Italia accolti sessanta orfani In 28 verranno ospitati in alcune strutture siciliane

Un gruppo di 63 bambini orfani ucraini è stato evacuato dalla Polonia e trasferito in Italia.
I bambini, dai quattro ai sedici anni, provengono dagli orfanotrofi di Mariupol e Kramatorsk,
nell’Oblast di Doneck.
I bimbi saranno accompagnati da altre 21 persone, tra cui i tutori dei minori ed alcuni educatori
con i loro figli, per un totale di 84 ucraini. Il gruppo è stato evacuato nelle settimane scorse dai territori martoriati dalla guerra e
temporaneamente ospitato nel distretto di Leopoli. Si tratta del più numeroso gruppo di orfani
evacuato dall’Ucraina dall’inizio del conflitto. In Sicilia saranno
accolti in quattro strutture, tra cui Trapani, Modica, Catania e Alcamo

L’operazione umanitaria è stata coordinata dalla comunità Papa Giovanni XXIII e dalla rete
di associazioni Stop the war now, con la collaborazione della Cgil che ha curato la logistica in
Italia, del sindacato polacco Solidarnosc, che si è occupato dei trasferimenti in Polonia, del
Movimento cinque stelle che ha finanziato il volo charter. L’evacuazione è stata possibile grazie all’assistenza del ministero degli Affari esteri e della
rete diplomatica italiana in Ucraina e Polonia che ha interloquito con i Ministeri ucraini per la
messa in sicurezza dei bambini senza famiglia, che finora non avevano potuto lasciare il
Donbass a causa della loro fragilità. 

Sono 28 i bambini che verranno ospitati nelle strutture siciliane, due in provincia di Trapani (una a Erice e l’altra ad Alcamo), due a Catania (individuate dall’associazione Èbbene, ovvero le Suore Francescane di via Vittorio Emanuele e le Vicenziane di via Montevergine)e una a Modica. «Una missione resa possibile grazie ai nostri iscritti – ha sottolineato il senatore M5s Vincenzo Santangelo -, che ieri hanno votato per destinare 75mila euro provenienti delle restituzioni dei parlamentari del Movimento cinque stelle alla copertura dei costi del trasferimento aereo dei bambini dalla Polonia alla Sicilia e della prima accoglienza».

Redazione

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