Gruppo Facebook contro i parcheggiatori incivili «A trasgredire a volte sono le stesse istituzioni»

Oltre 3.600 foto postate, più di 3.500 membri e una serie di importanti battaglie vinte sul campo. È il bilancio del primo anno di vita di Fotografa l’impostore, gruppo Facebook nato con il semplice ma utile scopo di immortalare gli automobilisti che, senza averne titolo alcuno, parcheggiano nei posteggi dedicati ai disabili. E di casi eclatanti se sono registrati anche in Sicilia.

Tra i più noti, ma stavolta senza foto, quello della presidente del Consiglio comunale di Messina, multata lo scorso marzo per avere invaso uno stallo per disabili mentre era diretta a una serata benefica al Palacultura. Divulgata da alcuni media cittadini, la telefonata non proprio distensiva di Emilia Barrile, fresca di verbale, alla centrale operativa della polizia municipale. Nel capoluogo peloritano, alle 10 del 9 ottobre scorso, un’auto degli stessi vigili urbani è stata beccata su un marciapiede della prefettura, all’altezza delle strisce pedonali, dove sarebbe più semplice transitare con una carrozzina.

Il 26 agosto è toccato alla polizia municipale di Barrafranca, in provincia di Enna, assurgere agli onori delle cronache per una vettura lasciata incustodita su uno stallo per disabili, in pieno centro. Il 7 febbraio di quest’anno, un utente ha pubblicato degli scatti fatti nel centro commerciale Etnapolis, a Catania, con oltre dieci posti per disabili occupati da auto senza pass e con parcheggi liberi a 30 metri. A Palermo, la scorsa estate, la vicenda di una persona, residente in via Valderice, da tre mesi in attesa del rinnovo dell’autorizzazione allo stallo sotto casa riservato ai disabili.

Fotografa l’impostore, che spegnerà la prima candelina il prossimo 18 novembre, è nato grazie all’intuizione di due non vedenti che hanno iniziato a coinvolgere familiari e amici: «Speriamo in un miglioramento della situazione, ma riscontriamo la mancanza di risposte dalle istituzioni ad alti livelli. Abbiamo proposto un emendamento per aumentare il peso delle sanzioni ma la legge è ferma in Parlamento da gennaio scorso». Non si tratta, in ogni caso, di una mera gogna multimediale, come raccontano gli amministratori del gruppo, Simona Zanella, Massimo Vettoretti, Massimiliano Bellini, Bianca Nava, Chiara Lando, Ada Orsatti, Serena Lanzoni, Carlo Giacobini e Giuseppe Righetti: «Un impegno costante da parte nostra e degli utenti iscritti ha fatto sì che ci sia una maggiore presa di coscienza dei cittadini e che in diverse regioni italiane il fenomeno degli impostori dei parcheggi per disabili sia in calo».

Addirittura sono stati messi a norma posteggi, instaurate collaborazioni con più di un’amministrazione locale, stipulate convenzioni ed emesse ordinanze per poter far intervenire le forze dell’ordine all’interno di luoghi privati come supermercati e ospedali: «In diversi casi le autorità sono intervenute, procedendo pure alla rimozione dei mezzi. A dire il vero – ammettono – spesso i disabili che trovano il posto occupato da chi non ha diritto chiamano le forze dell’ordine o i vigili, ma si sentono rispondere che non hanno personale ed arriveranno appena potranno. Ed è sempre troppo tardi».

Come la casistica siciliana insegna, sono talvolta le stesse forze di polizia a trasgredire, anche in assenza di emergenze: «Quando abbiamo chiesto spiegazioni, è successo di sentirci rispondere in modo arrogante. Altre volte non ci hanno risposto affatto. In un’occasione, si sono inventati una rapina che, grazie ai nostri utenti, abbiamo appurato non essere mai avvenuta». Sempre crescente la disponibilità dei mass media ad accogliere le segnalazioni di Fotografa l’impostore: «Siamo molto seguiti a livello nazionale, anche da Striscia la notizia. Siamo andati in onda sulle reti Rai e su molte emittenti locali».

Fabio Bonasera

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