Si affievolisce sempre più la speranza per gli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Fino a ieri il sogno di tornare a produrre auto si chiamava Gruppo italiano fabbriche Automobili, la società che contava di produrre 35 mila auto ibride ed elettriche nella fabbrica della Fiat. Adesso Grifa è uscita di scena per non aver ricapitalizzato l’azienda. Il governo, però, ha individuato un nuovo investitore: Metec, un’azienda italiana che opera nel settore della componentistica per auto, radicata anche all’estero. Lo ha riferito ai sindacati il vice ministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, nel corso dell’incontro romano al ministero sulla vertenza di questo pomeriggio. Un colpo di scena, non del tutto inaspettato per i sindacati, che da tempo chiedevano rassicurazioni sulla solidità finanziaria del Gruppo. Intanto il tempo stringe e tra 15 giorni i licenziamenti dei 770 operai di Fiat e Magneti Marelli, oltre quelli dell’indotto, diventeranno esecutivi.
Entro venerdì la società dovrebbe presentare il contratto di sviluppo ad Invitalia; mentre giovedì dovrebbe essere siglato l’accordo di programma quadro da 290 milioni di euro per la reindustrializzazione dell’area.
Questo pomeriggio, intanto a partire dalle 17, nell’aula consiliare del Comune di Termini si svolgerà un’assemblea dei lavoratori per fare il punto della situazione.
«Tutte le parti interessate, Governo in testa – dice una nota del Mise – si sono dette pienamente consapevoli della lotta contro il tempo in atto. Perché la data del 31 dicembre entro la quale concludere la cessione del ramo di azienda da Fiat al nuovo soggetto è e resta tassativa».
«Da tempo chiedevamo le dovute verifiche sul piano di Grifa. Siamo molto preoccupati, la proposta di Metec appare obiettivamente l’ultima possibilità» dicono Gianluca Ficco e Vincenzo Comella della Uilm.
Roberto Mastrosimone, della Fiom, invece afferma che: «Non ce ne andremo dal ministero finché non incontriamo i responsabili Metec».
«La notizia della rinuncia di Grifa al progetto di rilancio di Termini Imerese ci lascia esterrefatti: è inconcepibile che dopo anni di trattative ci si ritrovi di nuovo ‘punto e a capo’», dice il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Settore Auto, Antonio Spera.
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